Aggredito da un ex dipendente, il titolare di una ditta aveva solo ignorato la richiesta di amicizia su Facebook. I fatti ci arrivano dal North Dakota, per tramite del New York Time.
Occhio ai social, potrebbero costarvi caro. La storia eccezionale arriva dagli states, dove un 29enne americano è accusato di avere minacciato di morte e tentato di aggredire il suo ex capo poiché quest’ultimo non gli avrebbe accettato “l’amicizia su Facebook”.
E’ il North Dakota la location di questa storia, simpatica quanto pericolosa. In base alle ricostruzioni della polizia e della stampa locale, Caleb Burczyk sarebbe passato alle minacce e alle violenze dopo che il proprio ex capo, non identificato dalle carte processuali, non aveva risposto per due giorni alla richiesta del primo di divenire suo amico su Facebook. L’aggressore, che nelle prossime ore risponderà delle accuse di rapina ed intimidazione, era un tecnico per una ditta di elettricità.
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Aggredito da ex dipendente per non aver accettato la richiesta su Fb. L’uomo si sarebbe presentato davanti l’abitazione
La storia ci arriva dalle colonne del New York Times. Secondo il quotidiano newyorkese gli atti giudiziari restituiscono un profilo molto fragile dell’imputato. Secondo l’esame del tribunale del posto, l’indagato avrebbe inviato al suo ex datore di lavoro messaggi contenenti minacce di morte. Tra queste: “Accetta la mia richiesta di amicizia o ti ucciderò”, corredati da foto del furgone di Burczyk . Le intimidazioni incriminate sarebbero state inviate dall’individuo citato, a detta delle autorità locali, non solo tramite Facebok, ma anche attraverso altri social network, tra cui Snapchat. In particolare, un messaggio minatorio diffuso dal 29enne mediante quest’ultimo social, in cui prometteva “un po’ di problemi” alla famiglia dell’ex datore di lavoro, era accompagnato da una foto del primo vestito con un cappello e abiti neri, ossia l’abbigliamento che avrebbe utilizzato nel giorno dell’aggressione al domicilio del malcapitato.
L’uomo è stato fermato nel giorno di Santo Stefano, quando stanco di essere ignorato, si sarebbe presentato davanti casa dell’ex capo e ne avrebbe preso a calci la porta. Ovviamente dopo pochi minuti sono sopraggiunte le forze dell’ordine che hanno arrestato il furente ex dipendente.