Coronavirus, focolaio di 58 persone dopo una festa privata: “situazione critica”

Un party privato, l’ennesimo, in un paese che non ha ancora capito realmente quale atteggiamento sia giusto e quale sbagliato.

Carabinieri
Carabinieri (Facebook)

Capizzi, provincia di Messina, un party privato, avvenuto lo scorso 20 dicembre, a questo punto non si sa ancora bene se intercettato o meno dalle forze dell’ordine, che ha prodotto un focolaio di contagiati che comprende ben 58 persone. La classica festa privata, illegale, che va contro ogni principio ed ogni misura in vigore in queste settimane, che produce danni su danni, e forse la gente, non ha ancora ben capito di cosa ci si ammala da circa un anno.

I contagiati sarebbero 58, mentre altre 25 persone restano in attesa di conoscere la propria condizione di salute, attraverso la ricezione dei risultati dei tamponi effettuati. Una situazione al limite che ha indispettito, e no poco, anche il sindaco del comune siciliano, Leonardo Principato Trosso che ha chiesto l’intervento dell’istituzione regionale per chiedere eventualmente di passare in zona rossa se la situazione dovesse ulteriormente precipitare.

LEGGI ANCHE >>> Follia di Capodanno: l’elettrodomestico lanciato dal balcone (VIDEO)

LEGGI ANCHE >>> Tragedia di Capodanno: lo scoppio improvviso e vita spezzata troppo presto

Coronavirus, focolaio di 58 persone dopo una festa privata: la gente non ha capito

“La situazione è molto critica. Non possiamo permetterci di sottovalutare l’emergenza sanitaria che sta modificando le nostre abitudini di vita”, ha dichiarato il sindaco del comune di Capizzi, riguardo quanto successo alla festa privata, avvenuta a Nicosia, in provincia di Enna. Una situazione che rischia di precipitare, considerato il numero di persone fino a questo momento coinvolte e già risultate positive al virus.

La realtà manifesta con sempre maggiore insistenza la poca comprensione di ciò che sta succedendo da parte della gente, del popolo. Forse stanco delle restrizioni e di sacrificarsi in qualche modo, e forse, per questo, più propenso ad abbandonarsi ad atteggiamenti realisticamente condannabili.

Gestione cookie