Ha destato stupore, rabbia e indignazione la notizia dell’resort con la sua festa proibita pe più di cento invitati.
Una festa proibita, una festa scandalosa, un veglione che ha avuto inizio addirittura all’ora di pranzo del 31 dicembre scorso. In barba ad ogni restrizione, ad ogni regola scritta e non, ad ogni morale, 126, evidentemente agiati, tra donne ed uomini, si sono dati appuntamento in un lussuoso resort sul Garda, nel bresciano, per salutare a suon di balli, canti, e festeggiamenti il 2020. L’indignazione dell’opinione pubblica è chiaramente forte.
In una delle foto, pubblicate sui social dei festeggiamenti, anche l’immagine di un avviso, posto su ogni tavolo, in cui si raccomandava esplicitamente di non pubblicare sui social foto dell’evento, per ovvie ragioni. Cosi non è stato, e quindi gli invitati, ed il titolare del resort, si sono trovati di fronte le forze dell’ordine, che hanno notificato una multa di 400 euro per ogni invitato alla festa, più eventuali verbali al titolare del resort, ancora da valutare.
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Il paese in zona rossa, ma loro festeggiano indisturbati: le parole del titolare del resort
Il titolare del resort in questione, Ivan Favalli, che ha ospitato la festa proibita, che ha tanto indispettito l’opinione pubblica, si direbbe, giustamente, ha voluto comunque rilasciare una serie di dichiarazioni in merito a quanto avvenuto: “Tornassi indietro non lo organizzerei più, perché viste le polemiche non ne è valsa la pena anche se stiamo facendo i salti mortali per portare avanti l’attività”.
“C’erano un centinaio di clienti – aggiunge – per lo più giovani, e abbiamo fatto questo pranzo lungo per evitare la cena in camera che non avremmo potuto gestire. Capisco la rabbia delle persone che hanno visto i video – conclude – e che hanno trascorso la giornata a casa in zona rossa. Abbiamo provato ad intervenire in situazioni particolari, ma non è nemmeno facile imporsi con clienti che pagano tanto”