Il suo nome è Samuele Riefoli ed è il figlio di un noto cantante, grande rappresentante della musica italiana. Lo avete riconosciuto?
Ha seguito le orme del padre. Un grande cantautore italiano autore di canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana e apprezzato da tantissimi fan. Samuele Riefoli ha esordito anche lui nel mondo della musica, dopo aver lavorato al suo primo Ep.
Se ancora non avete capito di chi si tratta, vi togliamo ogni dubbio: stiamo parlando del figlio di Raf, conosciuto al grande pubblico con lo pseudonimo di D’Art. Conosciamo meglio questo figlio d’arte, rivivendo insieme una sua intervista rilasciata a Radio Italia, dopo che è uscita “Samurai”, cantata in coppia proprio con il padre.
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D’Art, ecco il figlio di Raf: segue le orme del padre
Samuele Riefoli, conosciuto come D’Art ha rivissuto la sua storia personale nell’intervista rilasciata a Radio Italia. Il suo soprannome lo deve al fatto che a 13 già gli crescevano baffetti e pizzetto e dunque i suoi amici lo chiamavano simpaticamente D’Artagnan, proprio come il moschettiere.
L’artista ha 19 anni ma si dedica alla sua passione, ovvero la musica, da diverso tempo. Non appena è maturato, il papà Raf ha voluto collaborare con lui: “Lui faceva musica da anni, produceva cose sue insieme ad altri amici ma non me le faceva ascoltare, perché aveva soggezione. I primi pezzi non li avevo tanto capiti ma, da un anno a questa parte, ho sentito che scrive cose molto interessanti e che io trovo molto belle, quindi ho capito che valeva la pena di spenderci un po’ del mio tempo e della mia attenzione, ma soprattutto volevo avere l’opportunità di capire e imparare da lui certe cose che per me erano incomprensibili. Da qui l’idea di scrivere una canzone insieme”.
Lavorare insieme al papà è stata un’occasione per scambiarsi anche idee e conoscersi meglio. Raf e D’Art hanno scoperto che i loro gusti musicali non sono poi così diversi. Lavorare al fianco di un artista così affermato gli ha insegnato molte cose sulla musica: “Ho imparato molto riguardo le tecniche musicali, come scrivere i pezzi e come perfezionare la voce. Certe stonature io non le sentivo e lui mi aiutava a correggerle. I rapper usano spesso l’autotune, mio padre invece ha molta esperienza dal vivo e soprattutto è un perfezionista e dà importanza a ogni dettaglio”.