Non ha fatto in tempo ad aspettare il vaccino: muore a 53 anni un poliziotto molto stimato dai colleghi. Lascia moglie e due figli.
C’è un’Italia che oggi spera finisca al più presto la mattanza, è arrivato il vaccino, una luce in fondo al tunnel. Un virus “maledetto” ha spazzato via migliaia di uomini e donne, il 2020 sarà ricordato come l’anno del Covid, un’ecatombe. Famiglie cancellate o spezzate. Come quella di Felice Rispoli, poliziotto stimato della Questura di Palermo: lascia la moglie e due figli. Il Covid è stato più forte di tutte le missioni che ha dovuto affrontare, un nemico invisibile che non ha potuto combattere ad armi pari.
Avava 53 anni, Felice, e da una settimana era ricoverato al Covid Hospital di Partinico. Alla fine ha perso la sua battaglia, e gli amici e colleghi di una vita lo ricordano con messaggi commoventi. “La morte fa parte della vita e bisogna accettarla, e non sappiamo come e quando toccherà a noi. Ma quando muore un amico a 53 anni, per colpa di questo maledetto virus, si ferma il mondo ed è difficile accettarla, così come è difficile trovare delle parole – ha scritto Giovanni Paparcuri, autista di Giovanni Falcone – Ciao Felice di nome e di fatto, non so scrivere altro”.
Era un poliziotto, si è arreso solo al Covid: Felice Rispoli ricordato dai colleghi della Polizia
Felice Rispoli lavorava al reparto scorte, come scrivono i suoi colleghi, era sempre sorridente ed era un punto di riferimento per i giovani che si avvicinavano ad un lavoro tanto delicato e pericoloso.
“Il Covid 19 oggi ti ha sottratto alla tua famiglia e a noi che in ufficio non ci sappiamo darci pace – scrive un agente – Abbiamo condiviso un breve percorso professionale insieme alle Volanti, ma il percorso più lungo insieme lo abbiamo fatto al Reparto Scorte Palermo. Ciao Felice ci rivedremo quando Dio lo vorrà”.
La Polizia di Stato gli ha regalato un ultimo commovente post su Facebook.