Votata la legge favorevolmente dal Senato, l’Argentina è uno dei primi paesi sudamericani a legalizzare ufficialmente l’aborto.
La nuova legge sull’interruzione della gravidanza volontaria è stata approvata in Argentina. In un anno di sorprese come il 2020, questa è sicuramente l’ultima e più grande. La legge è stata votata ed approvata direttamente dal Senato con 38 voti favorevoli e 29 contrari.
Votata la legge favorevolmente dal Senato, l’Argentina è uno dei primi paesi sudamericani a legalizzare ufficialmente l’aborto. Subito una marea di fazzoletti verdi, quelli usati dalle donne per la campagna di depenalizzazione dell’aborto, è scoppiata in un grido di gioia.
Il merito è soprattutto del pressing effettuato dal Presidente Alberto Fernandez sui più radicati e conservatori Senatori. Il Senato infatti è stato sempre il più contrario alla legalizzazione dell’aborto nel paese.
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L’Argentina è nella storia: legalizzato ufficialmente l’aborto, nel paese è festa nazionale
L’Argentina diventa così il primo grande paese latinoamericano a legalizzare l’aborto: fino ad oggi era possibile solo a Cuba, Uruguay e Guyana.
Si calcola che gli aborti in Argentina siano circa 400.000 l’anno. Chi ha le possibilità economiche lo effettuava in cliniche private, chi invece non poteva permetterselo o abitava nelle periferie più povere, utilizzava metodi rudimentali che spesso mettevano a rischio la vita della donna stessa.
Per questo motivo molti senatori in aula hanno parlato più di una decisione legata alla salute delle donne, piuttosto che ad un dibattito di tipo morale o religioso.
I sondaggi avevano fino alla fine mostrato un’Argentina spaccata dalla possibile decisione finale: Buenos Aires e le grandi città erano più favorevoli ai verdi, mentre nella parte nord del paese si propendeva più per gli antiabortisti “azzurri”, contrari all’approvazione della legge.