Mortificata la donna che ha scoperto l’intenzione denigratoria dell’uomo che aveva accanto. L’uomo teneva un oscuro segreto.
La storia, ancora una volta, di azione di revenge porn ai danni di una donna, una moglie. La nuova vittima si chiama Livia e la sua storia è stata raccontata nella rubrica del “Fatto Quotidiano” curata da Selvaggia Lucarelli.
La storia di Livia invita a far riflettere su questa problematica sempre più diffusa con l’avvento delle nuove tecnologie e la maggior facilità di accesso al porno online:
“Cara Selvaggia, visto che stai pubblicando storie di donne vittime di revenge porn, desidero raccontarti come sono finita, io pure, in un caso simile. Ma la cosa ben più grave è che a rovinarmi la vita non è stato un uomo qualunque bensì mio marito.”
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“Mi è crollato il mondo addosso!”: moglie denuncia marito per revenge-porn, è moralmente distrutta
“A due anni dal matrimonio ho scoperto, grazie ad un amico che ha deciso di confessarmi tutto, che mio marito era solito inviare ad amici in comune e ai suoi contatti foto e video della nostra intimità, mentre facciamo sesso, dove si vede benissimo il mio corpo ed il mio viso, e non contento mi ha fatto finire in un sito porno amatoriale.
Mi è crollato il mondo addosso, sono stata molto male, ho passato momenti difficili, non riuscivo a dormire, avevo l’ansia, mi vergognavo di uscire e di vedere gente. Questa storia mi ha completamente devastata.
Non ho esitato neppure un attimo a denunciare mio marito, quello che mi aveva fatto era troppo grave per tacere e lasciar andare: aveva leso la mia dignità di donna e moglie, non potevo accettare che mi esibisse come un trofeo; quell’uomo avrebbe dovuto proteggermi e tutelarmi ed invece si era servito di me.
Dopo circa due anni, le indagini si sono concluse. Ho presentato la testimonianza di ben 12 persone che hanno ricevuto materiale privato e mio marito è stato rinviato a giudizio. È appena iniziato il processo, so che sarà un percorso difficile da sostenere soprattutto a livello emotivo e psicologico, ma sono pronta a metterci la faccia e ad esprimere davanti al giudice tutto ciò che ho vissuto e provato. È il momento di tirare fuori gli attributi, nonostante la vergogna e l’angoscia di affrontare un processo, voglio fargliela pagare.”