Fa congelare la moglie appena morta: “so che tornerà a vivere”

Succede che negli Stati Uniti un trattamento sperimentale consentirebbe di risvegliare, ipoteticamente persone decedute.

Cryonic Insitute
Cryonic Institute (Facebook)

Congelare il cadavere della propria moglie, morta di cancro ai polmoni, dopo sole sei settimane dalla diagnosi, nel 2013, nella speranza che in futuro, un futuro relativamente prossimo, si sia progrediti al punto da poter riportare in vita anche chi è passato, per il momento, a miglior vita. E’ quello che ha pensato Alan Sinclair, nel momento in cui ha aderito ad un progetto sperimentale statunitense.

Dall’Inghilterra, l’82enne, ha pagato la bellezza di 28mila sterline per la conservazione del corpo di sua moglie Sylvia, e per il trasporto negli Stati Uniti. Si tratta di un progetto sperimentale, e questo il signor Sinclair lo sa. Molti, nemmeno considerano scienza, la pratica di conservazione dei corpi nella speranza che in futuro si possa agire su di essi, magari anche per riportarli, nuovamente, alla vita.

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Finche morte non vi separi, anzi no: la speranza di riabbracciarsi in futuro

Lo stesso Alan Sinclair, oggi 82enne, ha aderito al programma, e disposto il suo congelamento, nella speranza di riabbracciare l’amata moglie in futuro. “Io penso che questa sia una possibilità – ha affermato Alan Sinclair – e che è comunque meglio sperare che essere mangiati dai vermi, quindi mi sono detto perché no. Gli scienziati – continua – fanno progressi continuamente, non c’è motivo per cui non dovrebbero riuscire a fare una cosa del genere. Hanno rianimato vermi di milioni di anni fa – conclude – perché non è possibile immaginare una cosa del genere con noi? Bisogna solo riparare il danno che ci ha fatto morire”.

Una ipotesi affascinante, certo, ma realisticamente, almeno guardandola dall’attuale presente, complessa e spigolosa. Ma chissà, il futuro potrebbe riservarci anche questo tipo di sorprese.

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