La donna trovata morta a Montecassiano la vigilia di Natale potrebbe non essere stata vittima di una rapina. Le indiscrezioni.
Ci sono troppe cose che non quadrano. Si era subito parlato di rapina finita nel sangue. Rosina Rosy Cassetti di 78 anni, avrebbe scoperto il ladro in casa e poi è stata uccisa. Forse un ladro c’è stato davvero, ma sembra difficile sia arrivato da fuori. I cani dei vicini non hanno abbaiato, il cancello non è stato aperto: strano per una rapina.
E poi c’è un altro particolare fondamentale: Rosy aveva preso contatto con il Centro Antiviolenza «Sos donna» di Macerata , fissando un appuntamento per martedì prossimo con un legale. Sono stati i familiari che vivono con lei – marito, figlia e nipote- a raccontare della rapina, ma ora sono interrogati tutti, perché gli investigatori vogliono risolvere il rebus. Perché Rosy era in contatto con il centro anti violenza? La chiave dell’omicidio è tutta in questa domanda.
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Trovata morta in casa la vigilia di Natale: interrogati marito, figlia e nipote
I tre parenti più stretti della Cassetti sono stati sentiti separatamente dalla notte della vigilia fino al pomeriggio di ieri. I carabinieri non escludono nessuna ipotesi, ma nemmeno ritengono attendibile solo quella della rapina finita nel sangue. Nessuno dei vicini, in un complesso di villette a schiera, ha sentito nulla, in più il giorno della vigilia di Natale in zona rossa, non sembra il momento più propizio per operazioni sospette.
Rosy sarebbe morta soffocata secondo il medico legale che ha esaminato il cadavere. Ora si attende l’esito dell’autopsia, disposta dalla Procura.
L’anziana era stata trovata morta nella sua abitazione a Montrecassiano, in provincia di Macerata. Nella casa la donna viveva con il marito, Enrico Orazi, titolare di un autoricambi a Macerata, insieme alla figlia e al nipote. L’aggressione, secondo le ricostruzioni, è avvenuta prima che scattasse il divieto di circolazione.