Una storia che commuove e da speranza, e che proprio a Natale tra mille incertezze trova il suo atteso lieto fine.
Una storia che commuove e fa il giro del mono, perchè è una di quelle storie belle con il lieto fine, che di questi tempi donano gioia e speranza. Di questi tempi tra angoscia e disperazione, emergenza sanitaria, ed una cronaca sempre più brutale e disumana, una vicende che riempie il cuore, che fa riflettere e sperare che prima o poi tutto possa andare per il meglio, risolversi. Nuove strade, nuove dinamiche, nuove positive situazioni.
Una madre ed il suo bambino, separati dagli eventi in Costa d’Avorio, in procinto per imbarcarsi clandestinamente per l’Italia. Il piccolo, di cinque anni, affidato dalla madre ad un’altra donna, con la speranza di ritrovarsi in Italia. Il viaggio, lungo, stremante dei due, la visita in ospedale per le condizioni di salute del bambino, e quel tassello che ha fatto in modo che la storia potesse essere ricostruita dalle sue origini.
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Un abbraccio atteso otto mesi: la speranza mai smarrita e la voglia di ritrovarsi
A questo punto, il piccolo e la donna vengono trasferiti in Emilia Romagna, presso un centro d’accoglienza, e li, consapevoli anche gli operatori volontari che il piccolo aveva altrove la sua mamma, è cominciata una lunga operazione per provare a rintracciare quella donna, che in Costa d’Avorio, aveva abbracciato per l’ultima volta il suo bambino. Il miracolo avviene, la donna viene rintracciata, è in Sicilia, ad Agrigento.
Telefonate, videochiamate, bisogna indagare sulla reale parentela tra i due, la cosa ha successo, riconosciuto il legame, i due si incontrano, e quell’abbraccio tanto atteso, commuove tutti. La vera magia del Natale.