Una dinamica che potrebbe compromettere non di poco determinate posizioni lavorative. Succede ai tempi del Covid.
L’ex magistrato Raffaele Guariniello, esperto di diritto alla salute, in una intervista ad un noto quotidiano, ha approfondito il tema vaccino, osservandolo da un punto di vista giuridico. Fornendo una interpretazione, a norma di legge, di ciò che potrebbe ad esempio accadere in una azienda, se un dipendente si rifiutasse di effettuare il vaccino, in quel caso fornito dallo stesso datore di lavoro. Una scelta che potrebbe portare a decisioni forse impensabili.
“Il Covid19 rientra tra gli agenti biologici – spiega Guariniello – peraltro compreso nel gruppo dei più insidiosi, come stabilito da due decreti legge che hanno recepito una direttiva europea. Quindi, a norma di legge, essendo, come speriamo tutti, ora a disposizione un vaccino per il Covid , il datore di lavoro è tenuto a mettere a disposizione vaccini efficaci. Stiamo parlando di milioni e milioni di persone, dipendenti privati e pubblici”.
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“O ti vaccini o ti licenzio”: Si potrebbe arrivare dunque all’allontanamento del lavoratore
A questo punto è chiaro che sempre stando a ciò che dice la legge, nel momento in cui un datore di lavoro fornisce ai propri dipendenti il vaccino, riconosciuto dalla stessa legge , può decidere di allontanare il lavoratore che non vuole provvedere alla vaccinazione in questione. Uno scenario che lascerebbe il campo certamente a svariate interpretazioni e che aprirebbe uno scorcio impensabile rispetto alla dinamica descritta da Guariniello.
“La legge prevede l’obbligo di allontanare il lavoratore e di adibirlo ad altra mansione, ma solo “ove possibile”, conferma quindi Guariniello, aprendo la strada ad uno scenario, che probabilmente molti negazionisti nemmeno avevano mai preso in considerazione.