I furbetti del cartellino tornano a far danni: sospesi in cinque

Ancora storie di impiegati pubblici che timbrano il cartellino e poi escono a fare i propri comodi in orario di lavoro.

Furbetti cartellino
Furbetti cartellino (Facebook)

Di storie simili, nel nostro paese, ne abbiamo sentite tante, troppe forse. Dipendenti pubblici che in barba ad ogni etica, ogni morale, ogni senso del dovere, del lavoro o di qualsiasi cosa vogliate, timbrano il cartellino la mattina, per poi uscire a fare i propri comodi in orario di lavoro. Peggio ancora, a volte ci è anche toccato vedere dipendenti con più cartellini, che timbravano anche per chi fisicamente al momento non era già li.

Cose alle quasi insomma, si è abituati, ma comunque, ogni volta, fanno comunque tanta rabbia. Truffa e falsità ideologica, l’imputazione  per 5 dipendenti Inps di Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, sospesi al momento per sei mesi, perchè beccati in più occasioni in giro a fare altro in orario di lavoro, arrecando, di fatto, danno all’agenzia pubblica e danno ai contribuenti, che per nulla pagano anche il loro stipendio.

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I furbetti del cartellino tornano a far danni: 400 ore di assenza complessive

L’operazione dei carabinieri denominata “Kaulon badge” è iniziata nel 2019, quando, in pratica in seguito ad alcuni controlli si è, di fatto, concretizzato il dubbio circa le assenze irregolari di alcuni dipendenti di quell’ufficio calabrese. Alcuni di essi, notati dalle stesse forze dell’ordine, in strada in orario di lavoro, a fare spese a lavare l’auto, a fare tutto insomma, tranne che lavorare. Da qui le indagini, che hanno scoperto ben altro.

Una rete ben strutturata di assenteisti, se cosi si può essere definiti. Dipendenti che nel giro di sei mesi hanno complessivamente maturato la bellezza di 400 ore di assenza, con la complicità di colleghi e guardie giurate. Una dinamica, finalmente, si spera per molto tempo ancora, spazzata via.

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