La vicenda si tinge di giallo, la donna non avrebbe ricevuto le giuste cure e la giusta considerazione, sei indagati.
Una vicenda che si tinge di giallo, la denuncia di Maria Barcella, 37enne di Santa Severina in provincia di Crotone. Una denuncia precisa, che ha portato al sequestro della cartella clinica della donna ed all’apertura di un’indagine su sei operatori sanitari dell’Ospedale di Crotone, dove la donna stava per dare alla luce la sua terzogenita, prima che una serie di complicanze ne decretassero, di fatto, la morte al momento stesso della nascita.
Una vicenda assurda che vede la donna fare un tracciato la sera prima dei tragici fatti, tutto regolare, la bambina sta benissimo. Passano le ore ma qualcosa non va, un secondo trattato hanno poi rilevato un battito bradicardico da parte della bambina. Da qui la decisione di portare la donna in sala operatoria per far nascere la piccola. Ma al suo risveglio, le tragica notizia, la piccola non ce l’ha fatta, le dicono, ma lei non si rassegna.
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“Ora dovrò farle il funerale”: la giovane donna non si rassegna alla perdita della piccola
“Dobbiamo portarla in sala operatoria?. Il battito della mia bambina era evidentemente accelerato – racconta Maria Barcella – ma dalle 20.40 all’1.15 non sono stata sottoposta a nessun controllo. Il dolore e le contrazioni erano troppo forti, sono andata da un’ostetrica che forse stava dormendo e mi ha visitato solo per pochi secondi. Alla fine, dopo aver chiesto di nuovo aiuto, mi hanno fatta salire sul lettino e solo lì si sono accorti che la bambina era sofferente. Mi hanno portato in sala operatoria, mi hanno messo la mascherina e al risveglio mi hanno detto: Signora, la bambina non ce l’ha fatta”
Una vicenda straziante, sulla quale gli inquirenti indagheranno per consegnare alla giustizia eventuali responsabili della morte della piccola.