Gli isolani tornano a casa in centinaia. Code kilometriche per coloro che arrivano in Sicilia per passare le feste di Natale.
La riapertura dello Stretto di Messina ha portato un esodo prevedibile, ma imprevisto nelle sue dimensioni. I traghetti tra Villa San Giovanni e Messina scaricano in Sicilia centinaia di auto al giorno
Sul sito Siciliacoronavirus.it, secondo dati della Protezione civile regionale, si sono registrate oltre 60mila persone che hanno comunicato la loro intenzione di mettere piede sul territorio siciliano per le feste di Natale.
Poco distante dall’area della rada San Francesco, dove approdano le navi della Caronte & Tourist, l’ex gasometro di Messina è diventato il punto per i test rapidi per il Covid-19.
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Messina, sullo stretto boom di rientri: file lunghissime per i ritorni di Natale
Le postazioni per i tamponi drive-in sono in parte già allestite, in parte in allestimento: la vernice sulle piattaforme è ancora fresca e i medici sono schierati per accogliere chi arriva in auto. Agli sbarchi, invece, c’è un tendone per chi è salito sulla nave a piedi.
I volontari della protezione civile e gli uomini del corpo forestale smistano le vetture: “Da dove venite? Vi siete registrati? Avete fatto un tampone nelle ultime 48 ore? Qui c’è il drive-in, lo potete fare qua. È gratuito, in dieci, quindici minuti avete finito”.
Il test rapido è su base volontaria: l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in vigore dal 14 dicembre al 7 gennaio, prevede diverse opzioni per chi fa rientro sull’Isola. Dopo la registrazione sulla piattaforma, si può arrivare in Sicilia con un tampone molecolare negativo eseguito nelle 48 ore precedenti al viaggio.
Chi non segue nessuna delle precedenti procedure, come ultima ipotesi, ha l’obbligo di mettersi in isolamento fiduciario per 10 giorni, nel proprio, dandone comunicazione al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta oppure all’Azienda sanitaria provinciale di pertinenza.