Una tragedia che ha gettato nello sconforto un’intera comunità della bassa veronese. Si è tolta la vita, forse per vergogna.
Un gesto disperato, ancora avvolto dal mistero anche se tutti gli indizi portano a quel bancomat. Era sparita venerdì scorso dopo avere scoperto che il suo conto alle Poste era stato completamente svuotato. Probabilmente non ha retto alla rabbia, alla vergogna, e non è più tornata in quella casa dove ad aspettarla c’erano il marito e una figlia piccola. Si è tolta la vita nel fiume, Federica Leardini. Aveva 35 anni e tanti sogni, faceva l’operaia.
La giovane mamma era di Binferraro, in provincia di Verona. Venerdì mattina era andata all’ufficio postale, probabilmente avrebbe voluto ritirare il contante necessario per un regalo di Natale alla figlioletta. Quando ha scoperto che non aveva più nulla sul conto è finita nella disperazione più assoluta. E’ comunque tornata a casa e ha comunicato al marito che era stata truffata. Nel pomeriggio è uscita di casa, e non è mai più rientrata.
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Il regalo di Natale per la figlia ma scopre che le hanno svuotato il conto: lascia il marito e una figlia piccola
Ora gli inquirenti stanno cercando di ricostruire ogni passaggio della tragedia. C’è da trovare il truffatore che si è impossessato delle credenziali di Federica per poi svuotarle il conto facendo acquisti costosi online. Bisogna capire se è una persona vicina alla giovane mamma oppure se si tratta di un truffatore sconosciuto.
“Federica è una persona molto sensibile e buona e questa truffa potrebbe averle creato paura di tornare a casa – aveva scritto il marito su Facebook subito dopo la scomparsa – . All’ufficio postale ci hanno detto dove sono finiti i soldi e siamo certi che ci sarà un rimborso. Federica forse questo non lo sapeva e adesso per noi è fondamentale ritrovarla e riabbracciarla. Mia figlia aspetta di riabbracciare la sua mamma.
Ma era troppo tardi ormai, Federica era stata dilaniata dalla vergogna e dal rimorso. E’ andata verso il fiume e lì è stata ritrovata: morta nelle gelide acque di fiume Adige. La salma è riaffiorata, incastrata in un ramo, in territorio di Villa Bartolomea, a circa 3 chilometri a valle da dove, con tutta probabilità, si era gettata.