Farmaci umani per cure veterinarie: la svolta del Governo

L’iniziativa di una parlamentare del Pd presentata nella legge di bilancio. Una proposta che farà di certo discutere.

Farmaci animali
Farmaci animali (Facebook)

Come si sa, nella legge di bilancio, in genere, ci finiscono tutti gli emendamenti possibili ed immaginabili. Ogni anno, si inseriscono in questa particolare procedura parlamentare, per farla breve, quegli emendamenti che spesso propongono nuove iniziative, o ne rettificano e allungano altre, storie parlamentari insomma, per l’appunto. Tra le norme, in questi giorni inserite, che poi dovranno essere discusse in commissione Bilancio della Camera c’è quella che prevede la somministrazione di farmaci per gli esseri umani, anche per gli animali.

I farmaci specifici, utilizzate per la cura degli animali, potranno presto lasciare spazio quindi a quelle utilizzate ogni giorni anche dagli esseri umani. Spesso le cure per gli animali sono molto costose, al punto che i veterinari spesso chiedono ai clienti di farsi prescrivere i farmaci dal proprio medico di famiglia per risparmiare. In questa fase, quindi, un provvedimento che consentirebbe dunque anche un certo risparmio per le famiglie che hanno in casa animali.

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Farmaci umani per cure veterinarie: “Chi adotta un animale penalizzato”

La posizione del presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto: “Chiediamo al ministro della Salute, Roberto Speranza, alle sottosegretarie Sandra Zampa e Simona Malpezzi e ai relatori Stefano Fassina e Marialuisa Faro di dare parere positivo in Commissione Bilancio. Sarebbe un regalo di Natale alle famiglie e ai volontari che amano e accudiscono cani, gatti, conigli, furetti. Il randagismo è combattuto ogni giorno da chi adotta un animale dai canili e dai gattili e dai gestori dei rifugi, nelle more di qualche amministrazione pubblica che non gestisce a dovere questa piaga sociale, appare davvero iniquo continuare a penalizzare chi adotta un animale o ne ha cura nelle strutture di ricovero o nelle colonie feline”.

“Il legislatore – continua – ora ha la possibilità di colmare una lacuna e, in attesa di un abbassamento dei prezzi della sanità animale, potrebbe vantaggiosamente consentire ai veterinari di prescrivere farmaci equivalenti a uso umano, molto meno onerosi”.

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