Condannato per omicidio, ma è libero: aggredisce e violenta ragazza

Ennesima aggressione, ennesima violenza, in strada come nulla fosse, vittima una 17enne, sola contro tre balordi.

Ragazza violentata
Ragazza violentata (Facebook)

Ennesima storia di violenza, ennesima aggressione, ennesimo stupro. Arriva da Valmontone la storia di una ragazza, pedinata, aggredita e violentata da tra ragazzi, uno di loro con precedenti per omicidio, condannato per mafia, ma inspiegabilmente già libero. Libero di delinquere, di aggredire, di violentare, di rovinare la vita a chi per caso, quella sera, passava di li, e mai più toglierà di dosso quella storia, la violenza di quell’attimo, l’incubo del ricordo.

La 17enne, scesa alla stazione di Valmontone, ha probabilmente subito inteso che qualcosa di tragico stava per capitarle. Tre ragazzi, Zakaria Er Rami ed il ventottenne Arshad Saleh, rispettivamente di origini marocchine ed irachene. Insieme a loro, Massimiliano Bennici di 27 anni che, nel 2010 uccise a Siracusa a colpi di pistola Vito Grassi, affiliato alle famiglie criminali Attanasio-Bottaro. I tre seguono la ragazza fino a sotto casa, poi l’aggrediscono e poi compiono l’infame gesto della violenza sessuale.

LEGGI ANCHE >>> Ancora una maxirissa tra ragazzi in città: Violenza inspiegabile in strada

LEGGI ANCHE >>> Violenza sessuale, confermata in Appello la condanna per Robinho

Condannato per omicidio, ma è libero: i tre riconosciuti dalla vittima

La ragazza soccorsa dalle forze dell’ordine dopo che i tre erano fuggiti via,  grazie all’intervento di un vicino di casa che ha sentito le sue urla  è stata in grado di descrivere i tre uomini che poco prima le avevano fatto del male. Messa a confronto con le foto segnaletiche di alcuni pregiudicati noti della zona, ha subito riconosciuto i tre. A questo punto l’azione delle forze dell’ordine hanno subito riconsegnato i tre all’attenzione degli inquirenti.

“La nostra è una condanna ferma – ha sottolineato il sindaco di Valmontone, Alberto Latini– ribadiamo tutta la vicinanza e l’aiuto alla ragazza, anche nelle spese legali che dovrà sostenere”. In merito alla vicenda è intervenuto anche Mino Massimei, dell’Arci: “La mancanza di spazi di aggregazione e di socialità acuisce questi fenomeni violenti. I paesi della provincia devono affrontare anche le prossime sfide legate alla solitudine ed alle problematiche economiche”.

Gestione cookie