Che sia provocazione o reale pensiero poco importa, quello che conta è ciò che è stato detto e come lo si è detto. Le reazioni impazzano.
In un momento, molto particolare, soprattutto per le regioni del nord, oggi sicuramente al centro, ancora una volta, c’è da aggiungere, dell’epidemia che ha colpito per la seconda volta il nostro paese, c’è chi pensa al dopo. Il dopo, evidentemente è rappresentato dal vaccino, l’opportunità di debellare una volta per tutte il virus, che tiene sotto scacco il nostro paese, e di fatto tutto il pianeta. Quale migliore idea che pensare al vaccino quindi.
Il problema è come si pone il problema, eh si, perchè come al solito, qualcuno decide di fare i propri interessi, almeno rileggendo certe dichiarazioni, qualcuno immagina che in Italia, ci sia una regione, che ha più diritto di essere vaccinata rispetto ad altre, cittadini che hanno più diritti di altri insomma. Il nome di questo gigante di solidarietà? Angelo Ciocca, Eurodeputato della Lega. E indovinate quale regione dovrebbe avere precedenza su tutte le altre? Questa è davvero facile, la Lombardia, ovviamente.
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Vacciniamo subito i lombardi, valgono di più”: Economicamente varrebbe di più
Quindi il discorso sarebbe puramente economico. “Non è pensabile che la Lombardia che ha il doppio degli abitanti del Lazio possa ricevere meno vaccini. Poi bisogna valutare quanto l’importanza economica del territorio. Sì, è un dato di fatto. Se si ammala un lombardo, economicamente, da imprenditori, vale di più rispetto a un laziale”. Il discorso insomma avrebbe anche una certa argomentazione che certo, dal punto di vista di chi parla è impeccabile.
“Sulla salute non si può fare politica, ma bisogna fare anche un ragionamento economico per il Paese perché purtroppo, è un dato di fatto, un cittadino lombardo paga più tasse rispetto un cittadino laziale. La Lombardia è stato il territorio che è stato più colpito ed è ancora quello più colpito dai contagi”. E pensare che il governatore lombardo, Fontana, ha da poco dichiarato di poter permettersi di non chiudere la regione, perchè i numeri del contagio sarebbero buoni.