La donna sola in casa, infreddolita e priva di alcuna compagnia, aveva provato a scaldarsi, poi l’arrivo del figlio.
Ennesima tragedia in casa, una donna, sola, infreddolita dalle avverse condizioni climatiche, ha provato a scaldarsi accendendo una stufa a pellet, l’unica fonte di calore in casa sua. Ma la fuoriuscita di gas, ancora una volta, è fatale per la donna 73 enne. A ritrovarla, suo figlio, che per troppo tempo non l’aveva sentita. La sconvolgente scoperta, mette in luce ancora una volta i rischi di un impianto o di una singola fonte di calore, malfunzionante.
L’episodi ha avuto luogo ad Ariccia, inutili i soccorsi, per la donna trovata riversa sul pavimento, non c’era più niente da fare. Probabilmente ha avvertito il pericolo, immaginato che qualcosa non andasse, ed ha provato ad alzarsi, ma la sua fuga è stata troppo breve, il gas ha avuto la meglio. L’autopsia , in ogni caso chiarirà al meglio le cause della morte della donna. Per il figlio, l’ultimo tragico, indimenticabile incontro con la propria madre.
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Sola ed infreddolita prova a scaldarsi: le stufe killer ormai protagoniste di troppi casi
Quello di Ariccia è solo l’ultimo caso almeno nel Lazio, in pochi, pochissimi giorni. Il caso di Velletri che ha sconvolto il paese, una madre con il suo bambino, morti per le esalazioni dei gas di una stufa a fungo, ospiti di un centro d’accoglienza Caritas. E poi il caso di Ferentino, in cui una coppia, è morta per lo stesso motivo, insieme, nel tentativo di scaldarsi. Troppi casi, troppi incidenti dovuti a malfunzionamenti di impianti o singoli produttori di calore, stufe, nelle ormai mille varianti.
Troppi incidenti, troppe morti senza alcun senso. La necessità del calore, spesso quando si è soli, non può portare come in questi casi, anche alla morte.