Una tragedia di cui un uomo non riesce più a capacitarsi. Perde zio e padre ed è certo di avere responsabilità sulla loro morte.
Non riesce a capacitarsi di quanto è successo: porterà il rimorso dentro di sè fino a quando non riuscirà a capire che non è stato lui ad uccidere padre e zio, ma il virus maledetto. Lo ha portato lui il Covid in casa, per questo continua a piangere. “Ho un grande senso di colpa, perché sono stato io a portare il virus in casa, anche se uscivo solo per lavorare – racconta Valerio De Barba -. Mi chiedo perché hanno pagato due persone innocenti. Il destino si è accanito su di loro e questo non me lo perdono”.
Ha perso lo zio Antonio, aveva 86 anni ed era cardiopatico: il coronavirus lo ha portato via all’affetto dei suoi cari, allo scoccare del nuovo giorno, il 15 dicembre. Il fratello, Giuseppe, si è arreso alle 22 del 16 dicembre. Il papà di Valerio non aveva patologie pregresse, sono andati in ospedale lo stesso giorno lui e il fratello, al San Martino di Belluno.
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Valerio è operaio e non ha mai potuto fermarsi, nemmeno durante il primo lockdown. “Sono obbligato ad andare a lavorare, ma a parte quello non ho mai fatto altro. Andando per esclusione, ritengo che il contagio sia avvenuto lì. Forse nei bagni che non sono molto grandi”.
Anche lui si è contagiato. Tutto è iniziato con òla febbre a 37 e mezzo. Valerio abita nella casa con lo zio, il padre e la madre. “Mio padre era in una stanza per conto suo mentre mio zio nell’altra. Non ci sono stati grandi contatti tra noi. Appena ho avuto la febbre mi sono isolato per sicurezza e ho fatto il tampone molecolare“. – racconta.
Era positivo. Poi si è ammalato il padre e la saturazione del sangue si è abbassata. Lo zio, invece, ha avuto dei sintomi intestinali. Domenica 6 dicembre, tutto è precipitato. Il padre di Valerio è caduto a terra, mentre lo zio si è accasciato sul letto. La corsa in ospedale, lo zio era quello in condizioni più gravi, mentre il padre era stabile nonostante avesse bisogno di ossigeno.
Poi la morte per entrambi, a poche ore l’uno dall’altro. “Non sono riuscito a tenere il virus fuori da questa casa e mi fa male” – conclude Valerio. La prima ondata l’abbiamo affrontata bene, questa invece è stata fatale. Ho dovuto organizzare un funerale per due persone che fino a due settimane fa stavano bene”.
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