Parliamo di vaccini, parliamo di grosse aziende in procinto di incassare commesse milionarie, e cosa fanno? licenziano.
La storia che arriva da Ascoli Piceno, più precisamente dagli stabilimenti della Pfizer è davvero incredibile. L’azienda statunitense, pioniera in quanto a ricerca e produzione nel settore farmaceutico, nonostante l’operazione vaccino, licenzia i suoi dipendenti. Qualcosa che formalmente ha poco senso, ma che rispecchia purtroppo, l’amara verità. L’azienda sarebbe in procinto di allontanare 17 lavoratori assunti tramite agenzia interinale e di licenziarne altri 43 il prossimo anno. Cosa succede?
“Quindici lavoratori – spiega Daniele Lanni, Responsabile Provinciale del Nidil-Cgil – ono stati già allontanati dal sito produttivo di Ascoli Piceno: hanno tutti un contratto a tempo indeterminato che li lega alle società di somministrazione Ranstad e Adecco, presso le quali prenderanno un’indennità di disponibilità di 800 euro mensili in attesa di essere ricollocati; se ciò non avverrà verranno licenziati”
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L’azienda fattura milioni ma licenzia i suoi dipendenti: incredibile giro d’affari per Pfizer
Questa la posizione dell’azienda in merito ai licenziamenti: “Abbiamo chiarito sin da subito e in maniera trasparente, durante gli incontri con le organizzazioni sindacali, che i vari contratti in staff leasing, essendo correlati a specifiche esigenze e volumi di produzione, avrebbero avuto una durata limitata nel tempo. Nel 2021, a causa di una riduzione di circa il 25% dei volumi produttivi rispetto all’anno precedente, il sito, al momento, non si avvarrà più del contributo di 17 lavoratori in staff leasing”.
Una posizione che a questo punto non lascerebbe alcun raggio d’azione a proteste, mobilitazioni e quant’altro, almeno stando a ciò che è successo in passato con altre aziende. Quello che è certo è che siamo davanti ad una situazione davvero al limite del paradosso. Ma la questione non è ancora chiusa.