Il pm svela una rete mondiale di scambio di immagini e video agghiaccianti. In alcuni casi si arriverebbe addirittura a “contatti diretti”.
Dalle indagini della Polizia postale, coordinate dagli aggiunti Letizia Mannella e Eugenio Fusco e dai pm Barilli e Tarzia, è risultato un traffico illecito di immagini e video pedopornografici.
Il blitz contro la pedopornografia ha svelato una rete criminale propagata in tutto il mondo sull’utilizzo illecito dell’immagine dei piccoli, spesso addirittura anche su dei neonati.
Trecento uomini scelti delle forze dell’ordine da questa mattina, stanno effettuando arresti in flagranza di reato in 53 province e 18 regioni italiane.
Cosa ancora più terribile, in alcuni casi venivano offerti addirittura dei “contatti diretti” per i pedofili con bambini che subivano abusi sessuali.
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Milano, scambio immagini “pedopornografiche” di bambini indifesi, una rete criminale mondiale
Secondo la Polizia Postale, nella più grande operazione degli ultimi anni per combattere la pedopornografia, sono coinvolte moltissime persone di qualsiasi età e qualsiasi status sociale.
Letizia Mannella ha cosi commentato la riuscita del blitz: “Sono coinvolti affermati professionisti, operai, studenti, consulenti universitari, pensionati, impiegati privati e pubblici, tra cui un vigile urbano”.
La coordinatrice dell’operazione si esprime inoltre sulla fragilità dei bambini e sul pericolo che incombe su di loro, in particolare in fase di lockdown: “i bambini sono molto più indifesi e più facilmente vittime di adescamenti. C’è stato un “aumento dei reati di pedopornografia”.
Il blitz ha compreso anche la segnalazione di agenti infiltrati da circa due anni in gruppi Telegram e Whatsapp di pedofili, con l’obiettivo di individuare utenti attivi dediti alla pedopornografia. Ne sono stati segnalati in totale 432, i cui interessi nel gruppo erano “finalizzati alla condivisione di foto e video pedopornografici ritraenti vere e proprie violenze sessuali su minori”.