Il ministro per i beni e le attività culturali ha affidato ai social network il suo pensiero in merito alle misure da applicare.
Il ministro Dario Franceschini, beni e attività culturali si è espresso attraverso un noto social network ha espresso la sua posizione in merito alle eventuali restrizioni da adottare nel corso del periodo natalizio. Una posizione netta e decisa, che si esprime pienamente nell’intenzione di voler chiudere tutto in occasione delle giornate più significative delle festività natalizie. Una chiusura totale per evitare spiacevoli conseguenze a gennaio.
“È tempo di scelte rigorose di Governo e Parlamento: solo regole più restrittive durante le festività potranno evitare una terza ondata di contagi. Per noi che abbiamo responsabilità istituzionali è un dovere intervenire oggi senza esitazioni per salvare vite umane domani”. Questa al posizione del ministro che oggi più che mai sente la necessità di decisioni forti per il bene del paese e per non rischiare, quindi, una terza e più tragica ondata.
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Coronavirus, Franceschini duro: il Governo sceglierà quale linea adottare
Al momento tra le linee più dure, ci sarebbe quella che porterebbe, di fatto, all’introduzione di una zona rossa nei festivi e prefestivi, in pratica 24, 26, 26, 31 dicembre e 1 gennaio, oltre a 5 e 6 gennaio. I sostenitori di questa linea, che prevede ovviamente ristoranti chiusi e divieto di spostamento tra comuni, sarebbero, su tutti i ministri Franceschini, Boccia e Speranza. Dall’altra parte, almeno in teoria, dovrebbero esserci quelli tendenti a posizioni più morbide.
E’ tempo di scelte rigorose di Governo e Parlamento: solo regole più restrittive durante le festività potranno evitare una terza ondata di contagi. Per noi che abbiamo responsabilità istituzionali è un dovere intervenire oggi senza esitazioni per salvare vite umane domani. pic.twitter.com/KYqzXfRLRL
— Dario Franceschini (@dariofrance) December 16, 2020
Governo dunque diviso, al momento, sul da farsi, con un paese che forse invoca maggiori libertà ed una classe politica ancora incerta su cosa sia meglio fare. La decisione è attesa comunque a breve.