Ken Loach, regista pluripremiato, ha dato un giudizio per quello che succederà al cinema post pandemia di coronavirus.
“Sopravviveranno solo le piccole sale”. Cosi si è espresso Ken Loach, pluripremiato regista di 84 anni, riguardo la situazione del cinema nella visione post pandemica.
Il due volte Palma D’oro, Leone ed Orso alla carriera, Pardo d’onore di Locarno e Premio alla carriera agli EFA, ha rilasciato una dichiarazione in collegamento remoto con Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna che ha presentato la rassegna a lui dedicata disponibile su Miocinema.
“Sono stato in lockdown per quasi un anno, mi sento come una vecchia automobile arrugginita ferma in garage che non sa più se potrà ripartire. Ho una certa età e non so se avrò voglia ed energia di fare un altro film, anche se Paul Laverty, il mio sceneggiatore che è più giovane e pieno di idee, mi sprona sempre”.
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Cinema, un grande regista pensa che resteranno solo le piccole sale cinematografiche
Secondo Loach, proprio come il teatro è sopravvissuto all’avvento della televisione, le piccole sale cinematografiche sopravviveranno senza dubbio alle sale più grandi di centri commerciali o multisale:
“Diverso per i grandi multiplex nei quali si proiettano ormai solo Blockbuster che adesso vengono distribuiti in streaming. Loro avranno maggiori problemi. I ragazzi vedono i Blockbuster anche sul telefonino e poi in casa ormai ci sono schermi giganti dove si può vedere tutto in grande qualità”.
Per quanto riguarda la scelta degli attori che non sempre risultano dei professionisti: “Bisogna metterli a proprio agio. Io anche per questo giro in sequenza, dalla prima all’ultima scena, e questo rende tutto più facile. Da me tutti gli attori poi sono uguali, non ci sono prime donne che si vanno a prendere con l’autista. Anche la tecnologia non deve essere avvertita, niente luci in faccia così si ricrea sul set la mia normalità”.