Morte Maradona, è il turno dell’anonimo Facci: “Ciccione, ladro, drogato”

Non si placa lo scontro tra maradoniani ed anti maradoniani, i secondo per la verità, sono giusto in 4 e tutti uguali.

Facci Maradona
Filippo Facci Maradona (Facebook)

Non si placa la polemica a Tiki Taka, nota trasmissione tv condotta da Piero Chiambretti, dove già da qualche settimana si alternano i vari scontri tra personaggi abbastanza improbabili da una parte e dell’altra tifosi napoletani, amanti e sostenitori fino alla morte di Diego Armando Maradona. La schiera dei contro, bene o male, è rappresentata da personaggi abbastanza simili nella loro, di fatto, inutilità. Giampiero Mughini, Giuseppe Cruciani ad esempio. A questo gruppetto si aggiunge un’atra star del più totale anonimato.

Filippo Facci, famoso, praticamente per niente, giornalista che deve la sua popolarità al fatto di scontrarsi spesso con Antonio Di Pietro rispetto al caso Craxi, in quanto il Facci, all’epoca di Mani Pulite, era giornalista de l’Avanti. Quindi tutto sommato, al di la di tutto difendeva il suo padrone. Facci quindi parla di Maradona, e già al cosa realisticamente non ha senso. Ma cosa dice? Praticamente che Maradona non era altro he un drogato, ciccione e ladro. Una penna molto fine la sua, non vi è dubbio.

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Morte Maradona, è il turno dell’anonimo Facci: “Napoletani troppo suscettibili”

Mister nessuno non si accontenta però di parlare di Maradona, con modi e termini assolutamente discutibili, ma passa anche all’attacco contro i napoletani. I napoletani colpevoli di averlo amato troppo fuori dal campo, i napoletani suscettibili per ogni cosa che si dice di loro manco fossero arabi, i napoletani che insomma difendono a spada tratta un ladro ciccione e drogato. Ladro per la mano de dios, una cosa che probabilmente uno come Facci, se vivesse dieci volte, non riuscirebbe a comprendere.

E quindi la pace che al programma televisivo doveva essere siglata tra l’ex storico capoultras  Gennaro Montuori e l’altro geniaccio di Giampiero Mughini, si è trasformata nell’ennesimo attacco alla memoria di un uomo, che per fortuna, nemmeno sapeva chi fosse Filippo Facci.

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