Eclantante la scoperta del Comando provinciale di Crotone. Tra le richieste che percepivano il reddito anche 7 familiari del boss mafioso.
Fa parte della cosca ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro, il boss Alfonso Mannolo, il quale percepiva illecitamente il reddito di cittadinanza.
Insieme ai membri della sua famiglia, Mannolo era accusato di associazione mafiosa, traffico di droga, riciclaggio, estorsione e usura, nell’ambito dell’Operazione “Malapianta”.
Sono stati rilevati dal Comando provinciale di Crotone in tutto altri 7 membri della cosca che rimandava al boss, tra familiari o affiliati, che percepivano il reddito di cittadinanza, tutti indebiti destinatari del sostegno economico grazie a false dichiarazioni.
Un boss della n’drangheta percepiva il reddito di cittadinanza, indagini in corso
La richiesta della finanza, in collaborazione con l’Inps, è stata di sequestri per un totale di 430 mila euro. Gli indagati infatti erano riusciti a truffare indebitamente lo Stato richiedendo il reddito, anche se conducevano un tenore di vita molto alto, confermato dai beni di lusso sequestrati agli stessi componenti.
L’operazione “Malapianta” era stato istruito dalla Dda di Catanzaro contro le cosche di Cutro, Mannolo-Zoffreo-Falcone-Trapasso, e le ramificazioni di queste in Umbria attraverso la famiglia Ribecco ed aveva portato un rinvio a giudizio per un totale di trentacinque persone che erano state arrestate il 29 maggio 2019.
Per eseguire i provvedimenti erano stati impiegati oltre 250 militari delle Fiamme gialle di Crotone, degli altri reparti della Calabria e dello Scico in una maxioperazione che aveva sgominato una delle cosche più influenti di tutta la Calabria.
Il totale delle persone sotto indagine era di 96, tutti indagati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. La cosca aveva ramificazioni operative non solo in Calabria ma anche in Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e all’estero.