Un’infermiera del reparto di terapia intensiva del Long Island Jewish Medical Center è stata la prima persona vaccinata negli USA.
Sandra Lindsay è la capoinfermiera del reparto di terapia intensiva del Long Island Jewish Medical Center. La donna ha ricevuto l’iniezione contenente il vaccino Pfizer/BioNTech in diretta televisiva.
“Primo vaccino somministrato. Congratulazioni Usa! Congratulazioni mondo!” ha twittato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. “Mi auguro che questo segni l’inizio della fine di un periodo doloroso della nostra storia” ha invece commentato la prima vaccinata negli Usa.
Secondo il Wall Street Journal, il piano sanitario prevede che i primi ad aver accesso al vaccino da questo mese saranno i 21 milioni del personale sanitario e i tre milioni di anziani che vivono nelle residenze assistite.
Un’infermiera la prima vaccinata USA contro il coronavirus
Da gennaio, se i tempi verranno rispettati, toccherà a una seconda fascia di cittadini, con un bacino di circa 87 milioni di persone che rientrano nella categoria dei lavoratori essenziali, oltre a quelli della sanità.
Secondo quanto riportato dalla stampa satunitense, la terza fascia della popolazione dovrebbe accedere al vaccino da marzo. Si tratta, più o meno, di 100 milioni di persone con patologie pre-esistenti ad alto rischio, dei quali 53 milioni dai 65 anni in su.
Pfizer ha pianificato di distribuire circa 25 milioni di dosi entro la fine dell’anno, un numero potenzialmente sufficiente per 12,5 milioni di persone visto che il vaccino richiede due dosi.
La Food and Drug Administration, massima autorità sanitaria americana, aveva dato il via libera d’emergenza al vaccino Pfizer/BioNTech il 12 dicembre. L’immunizzante, definito efficace al 95%, potrà essere somministrato agli americani dai 16 anni in su.
“I primi vaccini saranno somministrati in meno di 24 ore” negli Stati Uniti, aveva annunciato il presidente Donald Trump sui social attraverso un video.