Lutto nel mondo della letteratura: chi era “la spia che venne dal freddo”

Il mondo della letteratura piange un maestro dei gialli. La sua esperienza nei servizi segreti fu l’inizio di un successo planetario.

“E’ stato un gigante della letteratura inglese. L’ho rappresentato per 15 anni, ho perso un amico” – ha scritto il suo agente John Geller in una nota, annunciando che “il decesso è avvenuto sabato dopo una breve malattia non legata al Covid”. E ha aggiunto: “I nostri pensieri vanno ai suoi quattro figli, alle loro famiglie e alla sua cara moglie Jane”.

E’ morto all’età di 89 anni lo scrittore britannico John le Carré, lo ha portato via una polmonite ma si parla anche di Covid. Era noto in tutto il mondo per i suoi romanzi di spionaggio. In 60 anni di carriera, ha scritto capolavori come “Chiamata per il morto” capolavoro che ha dato alla luce l’agente George Smiley, “La spia che venne dal freddo” e “La talpa”.

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Lutto nel mondo della letteratura: John Le Carrè e i servizi segreti che lo hanno ispirato

David John Moore Cornwell, il vero nome di John Le Carrè, nacque a Poole, nella regione inglese del Dorsetshire, nel 1931. Insegnò all’università di Eton, prima di diventare un funzionario del ministero degli Esteri britannico ed essere reclutato dall’MI5 e poi dall’MI6. Dall’esperienza nei servizi segreti prese linfa per creare il personaggio di George Smiley, leggendario protagonista di numerosi suoi romanzi.

Il suo esordio si compì con “Chiamata per il morto”, poi “Un delitto di classe”, ma il successo mondiale arrivò con la terza fatica letteraria, “La spia che venne dal freddo” del 1964. Oltre 20 milioni di copie vendute nel mondo. La storia dell’agente segreto fu poi riproposta piùvolte al cinema e in televisione.

In “Una spia che corre sul campo”, uscito poco più di un anno fa, le Carré ha raccontato gli anni della Brexit. “E’ mia convinta opinione che per la Gran Bretagna, per l’Europa e per la libera democrazia in tutto il mondo, l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue al tempo di Trump e la conseguente dipendenza senza riserve sugli Stati Uniti in un’era in cui gli Usa hanno imboccato la strada del razzismo istituzionale e del neo-fascismo è un disastro senza precedenti“, diceva uno dei personaggi del romanzo. Ed era il suo pensiero.

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