Shopping folle nelle principali città italiane, Arcuri: “Non voglio vedere”

Il commissario straordinario all’emergenza Covid19 indignato dalle immagini delle città strapiene di persone in strada.

Domenico Arcuri
Domenico Arcuri (Facebook)

Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza Covid19, è apparso indignato di fronte alle immagini delle strade stracolme di persone nelle principali città italiane. Ospite di una nota trasmissione Rai, Arcuri ha chiesto di non essere costretto a guardare ancora certe immagini, in cui si evidenzia, drammaticamente quanto le persone, i cittadini, ancora una volta non abbiano compreso la gravità dell’attuale situazione.

Il caso della Lombardia, da pochissimo diventata zona gialla, quindi al minimo della soglia di criticità sancita dal famoso algoritmo che di fatto determina quando sia grave la situazione regione per regione, è l’emblema di questi ultimi giorni. Gente in strada, gente ovunque, quasi come ci si fosse liberati dall’impedimento principe che regnava sopra le nostre teste e ci vietava di vivere dignitosamente.

LEGGI ANCHE >>>  Vaccino, un fiore contro il Covid: Arcuri annuncia simbolo e date

LEGGI ANCHE >>> Arcuri: I migranti hanno lo stesso diritto degli italiani di essere vaccinati

Shopping folle nelle principali città italiane, Arcuri: Si scherza con il fuoco

Quello che forse è poco chiaro agli italiani, almeno stando alle immagini che arrivano, vive, in diretta, dai principali tg ed in linea di massima dai principali organi di informazione, è che ad oggi, non possiamo dirci fuori dall’emergenza, perchè il contagio, espresso nei suoi numeri, regione per regione, è comunque alto, ed altrettanto vivo. Quindi a questo punto rischiare di rovinare tutto, sarebbe, davvero molto stupido ed inutile.

Di conseguenza, il Governo, proprio per la mattinata di oggi ha in programma un tavolo d’emergenza, per decidere come comportarsi in questo particolare momento, pensando all’opportunità di istituire una zona rossa su tutto il paese per limitare la circolazione nei giorni più rappresentativi delle festività. A questo punto, non resta che attendere le mosse dell’esecutivo.

Gestione cookie