Dopo il Pincio e Villa Borghese, anche gli adolescenti di Venezia si danno appuntamento per darsele. Una deriva che sta assumendo contorni pericolosi.
E tre. Stavolta lo scenario passa da Roma a Venezia ma il modus operandi è praticamente identico. Appuntamento in campo Bella Vienna, nei pressi di Rialto, attraverso un tam tam partito sul web. Poi il tempo di formare i ranghi e dar vita alla follia. Tutti adolescenti, la maggior parte alticci, ha pensato di sfogare la propria irrequietezza in una maxi-rissa del tutto simile a quelle viste a Roma negli ultimi giorni. Non è chiaro se lo scopo del raduno fossero le botte, fatto sta che il risultato è stato inquietante. E non ci ha messo molto a fare il giro del web.
Il tutto si è chiuso per fortuna senza incidenti. Ma resta il fatto che la deriva sta assumendo contorni preoccupanti. La chiama sul web per darsele di santa ragione sembra diventata una sorta di moda che, ancora una volta, richiama all’attenzione sullo stile di vita degli adolescenti. Probabilmente provati dalle condizioni di vita dovute alla pandemia, certamente, ma ormai indirizzati sempre più spesso su derive pericolose. Per se stessi e per gli altri.
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Le botte a Venezia: la follia delle maxi-risse arriva a Rialto, e il rischio è duplice
Una decina di ragazzi sarebbero stati portati in Questura e la loro posizione è ora al vaglio. Quanto accaduto, in effetti, è apparso del tutto identico alle risse andate in scena al Pincio e a Villa Borghese. Qui i fermati sono giovanissimi, addirittura tutti intorno ai 14 anni. Non è chiaro tutta via se i due episodi siano collegati. Né se, in qualche modo, corra un filo rosso tra i fatti di Roma e quelli di Venezia. Il timore è quello di una possibile moda o una challenge lanciata sul web.
Più concreto, il timore che per tanti giovani (e giovanissimi) il momento storico vissuto stia assumendo lineamenti complicati. Ora come ora, tuttavia, il disagio giovanile si traduce in qualcosa di estremamente rischioso, oltre che per gli interessati, anche per la comunità visto che i ragazzi si danno appuntamento per le risse senza mascherine. E producendo, inevitabilmente, degli assembramenti. In sostanza, situazioni pericolose per l’incolumità fisica, in tutti i sensi. Anche per questo la situazione è bene che non sfugga di mano.
Per quanto riguarda il caso di Venezia, è arrivato il commento della capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Monica Sambo, che analizza il problema proprio in questi termini. “In questi anni la città ha assistito a numerosi episodi violenti che riguardavano in particolare giovani e giovanissimi. Questo richiede non solo un costante presidio del territorio, ma anche una seria politica sociale rivolta in particolare ai giovani di questa città e investimenti nelle attività rivolte ai ragazzi”.