Tutto è iniziato con un dolore alla schiena, nessuno pensava cosa sarebbe accaduto solo pochi mesi dopo, sembrava un’ernia.
Sembrava un normale dolore alla schiena, un acciacco dopo una vita di sport e di lavoro. Paolo Rossi pensava ad un’ernia o ad una normale lombalgia. Ma il campione del mondo non sapeva cosa lo stava aspettando. Mesi terribili, sofferenze che lo portavano a fare iniezioni per resistere il tempo necessario per un collegamento in televisione. La tragica diagnosi.
La scomparsa dell’ex bomber di L.R. Vicenza, Juventus e Milan è avvenuta nel giro di pochi mesi, a causa di un tumore ai polmoni. I colleghi della Rai, dove faceva da opinionista da qualche tempo, hanno provato a tirarlo su con alcuni video motivazionali, ma il male è stato inesorabile. Sono stati mesi terribili, per lui e per chi gli stava accanto, i figli e la moglie Federica. Ma – racconta il fratello maggiore – Paolo Rossi non si è mai arreso, nemmeno quando ha scoperto che il male ai polmoni era esploso invadendogli anche le ossa.
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Paolo Rossi era debilitato nel fisico ma ha provato a combattere come fosse ogni giorno la partita della vita, come se ogni giorno dovesse rifare quei tre gol al Brasile, come nel 1982.
Rossano Rossi è il fratello maggiore di Paolo: gli è stato vicino fino all’ultimo istante: “L’ho visto l’ultima volta proprio ieri, non è riuscito più a riconoscermi si stava oramai spegnendo piano piano, ma ha lottato come un leone fino all’ultimo istante“.
Paolo Rossi ha voluto mantenere il massimo riserbo sulla sua malattia, e ha lottato fino alla fine. “Ha messo tutto se stesso nell’affrontare le cure, fino all’ultimo. In pochi mesi ha subito tanti interventi, cure impattanti, con il tumore che si è manifestato ad un polmone e poi si è espanso colpendo anche le ossa“. Dolore, tanto dolore, anche mentale, ma Pablito non ha mai voluto abbandonare il suo mondo.
“Accettava di ricevere una iniezione dal medico per tenersi su per la durata del suo intervento televisivo. Ci teneva“ racconta il fratello Rossano. “Gli piaceva essere presente non appena poteva, collegandosi anche da casa, con il suo pc come si fa adesso in tempi di isolamento, malgrado tutto desiderava tornare dal suo pubblico ‘staccando’ dal proprio malessere“.
Rossi è morto al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. La malattia gli era stata diagnosticata nella scorsa primavera. In estate era stato sottoposto ad un intervento chirurgico all’ospedale di Montevarchi (Arezzo). Da alcune settimane il suo stato di salute, secondo quanto si è appreso, sarebbe improvvisamente peggiorato.
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