Per Antonietta era stata effettuata una richiesta di tampone immediata, ma è stata lasciata sola e senza aiuti.
Sono distrutti dal dolore i figli di Antonietta Caracoglia, la signora di 84 anni morta per una polmonite bilaterale causata dal coronavirus.
“Avrebbe dovuto esserci un organo competente che veniva a gestire la situazione. Se da sabato 31 ottobre non dico il giorno dopo, ma anche dopo quattro, qualcuno avesse fatto un tampone, magari si sarebbe arrivati in anticipo”.
Queste le parole di rabbia della figlia Francesca, sicura che la madre potrebbe essere ancora viva se fosse stata aiutata con largo anticipo.
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Antonietta muore sola in casa, ma poteva essere salvata
Eppure ad Antonietta il medico di base aveva prescritto il tampone da effettuare, la richiesta era anche stata inviata direttamente alla Asl, ma nessuno si è mai presentato ad assisterla, è stata totalmente abbandonata.
La figlia racconta anche di come i fatti si siano svolti fino al ritrovamento della madre in fin di vita: “Io e mio fratello eravamo positivi al coronavirus, e lui aveva avuto un contatto con mamma. Trattandosi di una persona fragile ci siamo messi subito in contatto con la Asl, che ci ha inviato un protocollo da seguire.”
“Dopo dieci giorni la vicina di casa si è trovata davanti una scena terribile: mia madre era agonizzante sul letto, in affanno, in totale incoscienza. L’ha portata immediatamente al San Camillo, dove dopo due ore ci hanno confermato la positività al covid e una diagnosi di polmonite bilaterale. Dopo dodici giorni di tentativi di salvare l’impossibile si è spenta”.
La negligenza ha portato l’ennesima morte, non solo il covid. Antonietta potrebbe essere ancora viva.