Due minorenni arrestati per aver tentato di strappare la borsa a una ragazza. Avrebbero cercato di emulare un video musicale con le regole dello scippo.
L’emulazione non è quasi mai una buona cosa. Specie se, in ballo, ci sono comportamenti che si dovrebbe sapere essere contrari alle regole di buona creanza. In questo caso, addirittura contrari alla legalità. Protagonisti due minori, 17 e 16 anni, entrambi beccati mentre cercavano di scippare la borsa a una ragazza. Un gesto che, per loro stessa ammissione, hanno cercato di replicare dopo averlo visto sul video di una canzone trap.
Il teatro del goffo tentativo di replica è la città di Matera. Già suo malgrado, nei mesi scorsi, al centro dell’attenzione mediatica per un altro grave fatto di cronaca, accaduto nella vicinissima Pisticci. Ora le cose sono meno serie ma, a ogni modo, offrono uno spunto di riflessione importante. Perché se è vero che il reato in sé è stato sventato, ben più preoccupante è l’aver colto, nel contesto ben più vasto di un video, proprio ciò che non andava replicato.
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I due ragazzi sono stati arrestati dalla Polizia e per loro è stato disposto il regime degli arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori di Potenza. Due giovanissimi che, evidentemente, avranno appreso la lezione. Uno dei due, dopo aver tentato di sottrarre la borsa a una ragazza, è stato prontamente fermato da un giovane maliano di 21 anni, attirato dalle urla della giovane e che lo ha trattenuto fino all’arrivo della Polizia.
L’altro si è dato alla fuga ma, in poco tempo, la Polizia è riuscita a risalire a lui e a fermarlo, così come accaduto al suo amico. Il ragazzo aveva con sé la borsa rubata, che è stata subito restituita alla proprietaria. I due giovani hanno subito ammesso di aver tentato di replicare quanto visto in un video musicale su Youtube, nel quale un cantante forniva “le regole per lo scippo”.
Il tentativo di “colpo” è naufragato senza appello ma, ciò che è inquietante, è il tentativo di mettere in atto qualcosa che, su un social pubblico, avrebbe quantomeno richiesto un filtro. E, ancora una volta, torna in ballo il dibattito sulle regole da imporre ai minorenni per l’accesso in rete a determinati contenuti. La vicenda si è risolta bene, con anche un plauso per il giovane migrante intervenuto in soccorso della ragazza. I provvedimenti, però, sembrano necessari a monte.
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