Ha un’emorragia ma in ospedale la rimandano a casa giustificando un falso travaglio: la sua piccola stava morendo.
Una tragedia inimmaginabile. Padre e madre che stanno aspettando la nascita della loro bambina e ad un passo dal grande sogno, il dramma. Una mamma che aveva tenuto in grembo per 39 settimane la sua creatura, un’emorragia ma nell’ospedale in cui corre parlano di “falso travaglio”. Non c’era nulla di falso: si era staccata la placenta e la bambina stava morendo.
E purtroppo non c’è stato nulla da fare per la piccola: è nata morta e a nulla sono valsi i tentativi disperati di rianimarla. Ora disperati sono i genitori che nella grande sofferenza hanno deciso con il loro avvocato, di vederci chiaro, perché a nessun altro genitore possa toccare una tragedia tanto grande. La Procura di Padova ha già aperto un’inchiesta.
Mandata a casa dall’ospedale: “falso travaglio” La Procura apre un’inchiesta
La procura di Padova ha aperto un’inchiesta, la giovane coppia padovana sarà tutelata dall’avvocato Matteo Mion. La donna, di 27 anni, ha dato alla luce una neonata senza vita e secondo la ricostruzione del Mattino di Padova, si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Schiavonia. Perdeva sangue. In ospedale è stata visitata e rimandata a casa.
Tre ore dopo, un’altra emorragia, quella fatale per la piccola. La madre è tornata in ospedale e a quel punto è stata sottoposta a un cesareo d’urgenza a causa di un distacco placentare.
“Alla luce di quanto accaduto, il caso merita un approfondimento da parte della procura” così ha dichiarato l’avvocato che difende la coppia. I sospetti su un episodio di malasanità sono leciti. “È chiaro che qualcosa è andato storto e che il personale sanitario avrebbe dovuto essere più scrupoloso di fronte alle condizioni della gestante. In base ai pochi elementi che abbiamo a nostra disposizione, appare necessario da un lato un approfondimento della procura come abbiamo richiesto, dall’altro lato in sede civile sembrano esistere elementi di responsabilità medica tali da condurre a un importante risarcimento per una famiglia distrutta”.