“Chiedo i danni a Salvini, campagna d’odio contro di me“. Questa sembrerebbe sia la motivazione per la quale la deputata vorrebbe citare in giudizio Matteo Salvini.
Una strumentalizzazione di una campagna d’odio senza precedenti nei suoi confronti. L’ex Presidente della Camera Laura Boldrini sembra intenzionata a portare in giudizio con un’azione legale il Segretario della Lega Matteo Salvini.
“Stiamo parlando del mio nome associato ai crimini commessi dai migranti“, aggiunge la deputata in una nota dell’intervista rilasciata alla giornalista Alessandra Arachi sul Corriere della Sera.
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Boldrini cita Salvini e chiede i danni: strumentalizzazione dell’odio
Boldrini sostiene che l’Eurodeputato abbia inventato “una narrazione distorta” del suo pensiero sull’immigrazione: “Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi: le ‘risorse boldriniane'”.
“Con questo slogan Salvini e la Lega hanno invaso i social con violenza e volgarità. Hanno attribuito indirettamente a me la colpa degli omicidi più efferati perpetuati dagli immigrati, come quelli di Desirée Mariottini e Pamela Mastropietro”.
Questo secondo Boldrini ha scatenato una ripercussione di odio nei suoi confronti, che l’ha portata dal 2018 a denunciare penalmente chiunque la offendesse personalmente.
In conclusione la deputata ha raccontato un episodio avvenuto proprio in aula:
“Stavamo discutendo in Aula il decreto immigrazione e dai banchi della Lega si è alzato un deputato, Daniele Belotti che ha detto “Questa è una boldrinata” spiegando che voleva dire l’insieme delle azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica. Ho capito che tornavo ad essere usata come bersaglio e a questo punto ho detto basta.“