E’lite istituzionale tra il governatore abruzzese e due ministri dell’esecutivo sull’autoproclamazione della zona arancione.
Scene d’ordinaria follia potrebbe dirsi, ed invece è ordinaria amministrazione. Succede in Abruzzo, succede che il governatore Marsilio autoproclami, per il bene della regione e dei suoi cittadini, dice, la zona arancione, uscendo quindi, su sua diretta iniziativa da quella rossa. Zona rossa, in cui, il Governo, aveva posizionato la regione, secondo i criteri prestabiliti per la gestione delle emergenze territoriali.
Marsilio proclama la zona arancione e per pronta risposta Boccia e Speranza, ministri rispettivamente degli Affari Regionali e della Salute, bloccano l’iniziativa autonoma, riportando i toni ad un civile e proficuo scambio tra Governo centrale e regioni. Una situazione che però non piace al governatore abruzzese che quasi si sente minacciato.
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Abruzzo, il governatore proclama zona arancione: “Toni intimidatori”
Il governatore abruzzese, di fatto, non prende bene la cosa, ed anzi denuncia toni intimidatori, nei confronti di un’azione che lui ha portato avanti esclusivamente nel rispetto della regione e dei suoi cittadini, per salvaguardarne gli interessi. Uscire da solo per l’emergenza, ha deciso da solo Marsilio, senza che nessuno gli comunicasse di farlo.
La posizione dei ministri è invece ben diversa perchè chiedono il rispetto dei ruoli, in nome di una collaborazione tra enti locali ed istituzione centrale che dovrebbe funzionare, si , nel rispetto degli interessi di tutti i cittadini, ma secondo le logica preimpostate e ed autorizzate.