Aveva 29 anni Jessica Novaro ed è stata uccisa dal patrigno perché stava cercando di difendere la madre dall’ennesima aggressione.
Era riuscita a raggiungere i vicini di casa, con una pallottola nel petto, appena sparata dal suo patrigno che poi si è tolto la vita. Jessica Novaro aveva difeso la madre dall’ennesima aggressione di quell’uomo che non accettava la fine ormai prossima di una storia. “Non riesco a respirare, aiuto!”. La ragazza, 29 anni, ha provato a sfuggire al suo assassino, Corrado Testa, compagno 56enne della madre.
Chi l’ha vista non poteva certo immaginare che Jessica fosse stata colpita a morte da un proiettile, hanno pensato ad un malore causato dal coronavirus e hanno chiamato l’ambulanza. Ma a nulla sono valsi i tentativi di salvarla. Mentre prestavano soccorso alla giovane è arrivato il suo omicida che alla vista della giovane senza vita ha urlato “Cosa ho fatto!” prima di spararsi alla tempia. Una tragedia nella tragedia.
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Credevano avesse il covid, aveva una pallottola in petto: aveva difeso la mamma
A uccidere Jessica Novaro – come riporta l’Ansa – è stato un solo colpo sparato da una calibro nove semiautomatica. Sparato da Corrado Testa, e diretto proprio alla 29enne e non, come ipotizzato in un primo momento, destinato alla madre Maria Donzella alla quale la figlia avrebbe fatto da scudo.
L’omicida-suicida aveva perso la moglie, Danila Giordani, 9 anni fa in un incidente agricolo. La donna era rimasta schiacciata da un trattore. Dopo il lutto aveva intrapreso una nuova relazione con la mamma di Jessica, anche lei vedova. Tra Testa e la compagna ci sarebbero stati da tempo dei problemi, tanto che la donna stava pensando di interrompere la relazione.