Caso Meredith, Rudy Guede fuori dal carcere: “Ora è una risorsa”

Lo ha stabilito il Tribunale di Sorveglianza. Il 32enne unico condannato nel processo sulla morte della studentessa britannica Meredith Kercher, affidato ai Servizi sociali.

Rudy Guede (La Nazione)

Rudy Guede non tornerà in cella. Il 32enne ivoriano, unico condannato nell’ambito del processo per la morte della studentessa britannica Meredith Kercher, avrà la facoltà di alloggiare in un appartamento del viterbese. A decretarlo, un provvedimento del Tribunale di Sorveglianza, che aveva già concesso a Guede di lavorare come volontario alla Caritas di Viterbo. Dove tuttora svolge i servizi sociali.

Condannato a 16 anni di reclusione, che scadranno nel 2022, per quanto accaduto la sera dell’1 novembre 2007 a Perugia, secondo il Tribunale l’uomo avrebbe sempre tenuto un comportamento definito “esemplare”. Negli anni, Guede ha concluso il suo percorso di studi, conseguendo una laurea magistrale in Storia, presso l’università Roma Tre. Usufruiva inoltre di un permesso speciale legato alla prevenzione dei contagi da coronavirus.

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Caso Meredith, Rudy Guede fuori dal carcere: “Alloggerà a Viterbo”

Secondo quanto disposto dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, quindi, Guede non sarà tenuto a rientrare in carcere dopo il suo lavoro, potendo pernottare presso un appartamento, rispettando però delle precise disposizioni. Il 32enne, a ogni modo, potrà proseguire sia a studiare che a lavorare presso la Caritas. In sostanza, verrà affidato ai Servizi sociali.

A parlare del suo caso, in un colloquio con Ansa, è Claudio Mariani, del Csc di Viterbo e del Gruppo assistenza volontari e animatori carcerari (Gavac): “Oggi non stiamo più parlando della solita storia del detenuto modello, che si è laureato, che ha lavorato sempre con impegno presso l’infermeria del carcere o presso il nostro Centro studi (circostanze che comunque hanno avuto la loro importanza )… ormai stiamo parlando di un ragazzo che durante i mesi del lockdown è stato e tutt’oggi è al servizio dei più fragili della città come volontario della Caritas diventando una autentica risorsa della nostra comunità”.

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