Ousseynou Sy, autista del pullman che tentò di dirottare il 20 marzo 2019, aveva registrato un video in cui attaccava ferocemente l’Occidente. Fu scoperto nel giugno successivo
Cinquantatré persone sequestrate, 50 delle quali bambini, e ore di terrore sulla strada tra Crema e San Donato Milanese. Un incubo per i piccoli e i loro accompagnatori, partiti per una gita scolastica e rimasti coinvolti nella follia di Ousseynou Sy, l’autista del loro pullman. L’uomo, il 20 marzo 2019, decise di dirottare il bus con a bordo la scolaresca. Secondo gli inquirenti, avrebbe avuto intenzione di incendiarlo una volta arrivato a Linate.
A consentire l’intervento delle Forze dell’ordine, l’allarme lanciato da alcuni dei bambini a bordo, riusciti a conservare il proprio cellulare. Gli altri erano stati requisiti dall’uomo. Il bus prese comunque fuoco una volta uscito di strada. I passeggeri sequestrati fortunatamente rimasero tutti incolumi.
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Ora, dopo oltre un anno da quella vicenda e con una condanna in primo grado della Corte d’Assise a 24 anni per Sy, Il Giornale riporta il presunto video desecretato dagli inquirenti. Un filmato inquietante nel quale, in maniera estremamente lucida, l’uomo esporrebbe le “ragioni” che porteranno al suo gesto, attribuendone la causa alla presunta indifferenza dell’Italia sulle migrazioni nel Mediterraneo.
“Voi italiani mi fate schifo” è solo una delle frasi che l’uomo riferisce. In un video in cui non spiega né motiva le ragioni che lo spingeranno a scegliere proprio un gruppo di bambini per mettere in atto il suo folle piano. “Nel Mediterraneo i pescatori non pescano più pesci ma pescano esseri umani, bambini devastati dai pescecani, le nostre donne, i nostri uomini valorosi, le nostre mamme che si inabissano urlando”.
“Un genocidio sotto gli occhi di tutti. In mare“. Tale lo definisce Sy nella registrazione, che inveisce ancora contro il popolo italiano. “Andate a messa la domenica e chiudete gli occhi davanti ai morti nel Mediterraneo”. Ma non solo. L’uomo critica ferocemente, assieme all’Italia, tutto l’Occidente, accusato di sfruttare le risorse africane, impedendo la possibilità di impiegare denaro nella sanità.
Non una vera e propria rivendicazione quindi, quanto più un video di denuncia. Che si sarebbe concretizzato, di lì a poco, in un pomeriggio di terrore per oltre cinquanta innocenti. Il filmato era stato finora segretato dalle autorità per evitare rischi di emulazione. Il recupero risalirebbe al giugno 2019, qualche mese dopo il fallito attentato.
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