La leader FdI interviene sul Decreto Sicurezza. Ma la discussione si sposta sul regolamento della Camera…
“Se il presidente del Consiglio si arroga il diritto di fare una conferenza stampa in prime time e obbliga gli italiani a vederlo, e ne approfitta per dire quello che voleva, anche noi possiamo parlare”. Sul tavolo di Montecitorio c’è il Decreto Sicurezza ma l’intervento di Giorgia Meloni allarga lo spettro dell’offensiva di Fratelli d’Italia contro il provvedimento in esame, in cinque minuti di agitazione sugli scranni della Camera.
Il botta e risposta, più che i partiti di maggioranza, coinvolge per qualche frangente il vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli. Al quale la leader di FdI rivendica il diritto di esprimere la propria opinione dopo che dai seggi della maggioranza si è iniziato a rumoreggiare: “Vogliono sindacare il diritto di un parlamentare a dire le proprie idee non solo nel merito di un decreto ma anche nel merito di un ordine del giorno”.
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Scintille a Montecitorio, Meloni a Rampelli: “Ho il diritto di dire quello in cui credo”
L’ex ministro ha preso la parola dopo l’intervento del deputato dem Roberto Giachetti, critico nei confronti di un esponente FdI che aveva parlato prima di lui. “La questione reale: questo provvedimento sull’immigrazione di fatto non ha il coraggio, quindi ci costringe a entrare nel merito delle singole quisquilie, di dire le cose come stanno a monte. E cioè che si vuole stabilire il diritto, per ciascun immigrato che voglia entrare in Italia di farlo liberamente”.
A far alzare il malumore dei partiti del governo, però, è stato il momento in cui Meloni ha fatto presente a Rampelli il suo “diritto di dire quello che credo. Sto parlando del provvedimento”. Rampelli che, peraltro, aveva appena fatto notare alla leader FdI di essere andata fuori argomento. Per il capogruppo del Movimento 5 stelle a Montecitorio, Davide Crippa, “un deputato non può rispondere così alla presidenza”.
A gettare acqua sul fuoco, tuttavia, lo stesso vicepresidente della Camera. Che, a bocce ferme, ha invitato tutti alla calma, spiegando che un deputato può dire la sua sia riguardo all’ordine del giorno che sul Decreto nel suo complesso. Pace fatta per ora.