Sono 95 i positivi su 370 tamponi. Un bilancio che ha costretto la Regione a creare una zona rossa nel cuore del quartiere napoletano
Novantacinque persone positive su 370 tamponi eseguiti. Questo il bilancio dello screening eseguito dalla Asl Napoli 1 nel campo rom di Scampia. Un agglomerato di abitazioni di fortuna dove vivono centinaia di persone, inclusi anziani, donne e bambini. Di fatto, uno dei primissimi test a tappeto eseguiti dal personale sanitario in un luogo simile, fin qui quasi inaccessibili. E, di conseguenza, senza una vera e propria mappatura di eventuali contagiati fra gli appartenenti a questa etnia.
Un’operazione importante quella eseguita dalla Asl napoletana, che ha permesso di ottenere risultati di prima mano e, soprattutto, di limitare un incremento nella diffusione del virus. La Regione Campania, infatti, ha posto il campo in questione in zona rossa, limitando sensibilmente gli spostamenti di chi ci vive in giro per la città.
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Allarme a Napoli, Scampia: un rom su 4 è positivo al Covid
La zona off limits comprenderà la Circumvallazione esterna di Scampia, periferia napoletana, e si protrarrà perlomeno nelle prossime due settimane. In campo, per garantire il rispetto delle normative, nella speranza che i test dei prossimi giorni non accrescano il numero dei positivi. La disposizione è di non uscire per la città, né di giorno né di notte. Isolamento, come di prassi per chi è positivo e per chi convive con lui (o lei).
In percentuale, dai test eseguiti è risultato in percentuale che il 25,68% delle persone che vive nel campo è positiva al Covid-19. Un numero troppo elevato per passare inosservato. E che, soprattutto, desta un campanello d’allarme per altre situazioni simili in altre zone del Paese. Contesti fin troppo frequenti, a Napoli come in altre grandi città italiane.