Tre sorelle, schiavizzate e violentate dal padre da anni, si uniscono e lo uccidono a coltellate: ora ce l’hanno tutti con loro.
Un caso che ha diviso l’opinione pubblica: da una parte chi difende le ragazze, dall’altra chi le colpevolizza e chiede per loro il massimo della pena. Il padre le schiavizzava, talvolta le torturava e le picchiava, spesso abusava sessualmente di tutte e tre. Kristina, Angelina e Maria hanno voluto fermare tutto questo nel modo più drammatico: unite, hanno ucciso a coltellate il padre.
E’ successo in Russia, nella Capitale. Era il 27 luglio 2018 e le sorelle avevano 19,18 e 17 anni. Il processo nei loro confronti inizierà mercoledì 2 dicembre. L’accusa è pesante: omicidio premeditato, la pena può arrivare fino a 20 anni. Ma c’è chi sta lottando contro questa condanna denunciando la violenza domestica soprattutto sulle donne.
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Il padre le schiavizzava e le violentava: tre sorelle si lo uccidono a coltellate, opinione pubblica divisa
Il padre delle ragazze aveva 57 anni, ed era stato trovato morto sulle scale del condominio in cui viveva con le figlie. Il corpo era pieno di ferite, soprattutto al collo e al petto, segno che la violenza delle ragazze era stata brutale. Dopo una lunga serie di violenze l’ultima cattiveria: l’uomo avrebbe intossicato le figlie con uno spray urticante causando alla maggiore una crisi d’asma.
Così le tre ragazze hanno aspettato che il padre si addormentasse per colpirlo con un martello e un coltello. L’uomo aveva anche provato a fuggire ma la coltellata mortale gli fu inferta sulle scale.
Le testimonianze, le perizie di medici e degli psicologi confermano la versione delle ragazze che raccontano tutte le violenze subite. Ma su di loro grava la ferocia dell’attacco al padre registrato dalle telecamere di sorveglianza. A gennaio 2019 arriva l’accusa di omicidio premeditato che in Russia prevede dagli 8 ai 20 anni di reclusione.
Il caso però, continua a dividere l’opinione pubblica. Vengono avviate petizioni sui social alcuni tra i 115 mila firmatari si riversano nelle piazze moscovite per chiedere giustizia per le tre sorelle e per tutte le vittime di violenza domestica.
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