Gli ultimi giorni ci parlano di un paese stanco delle restrizioni con la gente che appena può letteralmente scappa di casa.
Il popolo italiano, almeno da ciò che si evince dagli ultimi giorni, è stanco di misure e restrizioni. E’ stanco di regole e coprifuoco, è stanco un po’di tutto. In alcune regioni, recentemente passate dalla zona rossa a quella arancione, per i risultati ottenuti in quanto a calo dell’indice di contagio, nei giorni scorsi si è verificata una vera e propria invasione delle strade.
A Milano ad esempio, strade piene e gente smaniosa di fare shopping, andare per vetrine e quant’altro. Cosi come a Roma nei giorni scorsi anche se li, la fascia di criticità è decisamente meno bassa, stesso discorso a Napoli, dove, nonostante la zona rossa, a tratti, non sembra esserci alcuna emergenza. Situazioni che fanno certo riflettere, eccome.
Coronavirus bollettino del 30 novembre: tutti i dati dei contagi
Nelle ultime 24 ore si registrano 16.377 nuovi contagi (ieri 20.648 ) e 672 morti (ieri 541). I tamponi effettuati sono stati 130.524, con un rapporto con i positivi pari al 12,5% (+0,9% rispetto a ieri).
Sale nuovamente il numero di pazienti ricoverati negli ospedali italiani. Oggi sono 33.187, contro i 32.879 di ieri. Scendono ancora, al contrario, le terapie intensive, con un calo di 9 unità.
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Meno contagi ci sono e più gli esperti hanno paura: perché? Eppure il bollettino parla chiaro
I prossimi giorni saranno decisivi, cosi come affermato da alcuni rappresentanti del parlamento, di opposizione e maggioranza, per stabilire le linee guida del prossimo dpcm che nelle ore seguenti sarà poi ufficializzato. Al momento considerati i casi di contagio in netta discesa, potrebbe considerarsi l’ipotesi di visita dei propri cari tra una regione e l’altra. Ancora da decidere, la questione chiusure ristoranti e coprifuoco, in leggero paradosso.
Al momento sembrerebbe persistere la linea dura, smussata giusto in qualche angolo, ma non dovrebbero esserci esagerate concessioni in vista delle imminenti festività natalizie.
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