Coronavirus, i medici insorgono: “No a riaperture, ci vuole prudenza”

Nel corso di queste settimane la classe medica ha sempre avuto la stessa posizione in merito all’emergenza.

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Medico (Facebook)

Una categoria, probabilmente in maniera quasi ovvia, sempre schierata dalla parte del rigore e della non leggerezza nella valutazione, emanazione ed applicazione di misure restrittive nel corso di tuto il periodo dell’emergenza, che sia prima o seconda ondata. La classe medica, nel corso delle settimane, anche prima della creazione delle zone colorate di criticità, in cui il paese è stato suddiviso, ha sempre espresso un unico, fermo, parere.

Anche oggi, alla luce di quelli che potrebbero essere i possibili scenari in vista delle prossime festività natalizie, i medici fanno fronte comune, ed attraverso l’ Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria, chiedono che non venga concessa alcuna misura permissiva ai cittadini, per non rischiare, una volta terminate le feste, una situazione molto più grave di quella che al momento stiamo vivendo, ovunque.

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Coronavirus, i medici insorgono: “No a spostamenti indiscriminati”

Altro tasto, sul quale, spingono forte i medici, è quello dello spostamento tra le regioni. Una possibilità, questa, secondo la classe medica, che rischierebbe di dar vita ad un vero e proprio caos, considerato ciò che di fatto è successo in estate, con la totale libertà concessa, che praticamente ci ha portati alla situazione che oggi viviamo. Timore anche per il passaggi di alcune regioni da zona arancione a gialla, e da rossa ad arancione.

Altra dura presa di posizione insomma, da parte di un settore, che quotidianamente di fatto sostiene l’emergenza con interventi continui e senza alcuna sosta. Una situazione diversa, rischierebbe di far tornare alto il timore di una catastrofica ulteriore, ondata. Questo si vuole evitare. Senza alcun dubbio.

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