Quanto fosse trasversale l’uomo, prima ancora del campione è cosa che forse non molti hanno ancora compreso.
Ci sono personaggi capaci di superare ogni barriera, capaci di sorvolare ogni differenza, di storia di condizione, di pensiero, capaci insomma di essere superiori ad ogni cosa, non in senso legato all’atteggiamento personale, ma superiori, inteso proprio sopra ogni cosa. Uno di questi, nell’immediato contemporaneo, forse l’unico, è senza dubbio Diego Armando Maradona. Un semplice esempio, quanti avrebbero potuto vantare un legame sia con Fidel Castro che con il Papa, Francesco I?
In quanti potranno vantarsi, una volta passati a miglior vita, quindi in effetti impossibile, diciamo allora, quanti potranno avere l’onore di essere omaggiati, nel ricordo, da tutti, ma proprio tutti. Capi di stato, sportivi, gerarchie ecclesiastiche, mondo dell’arte, del cinema, della musica, tutti, tutti tutti. Basta leggere poche righe che riguardano quest’uomo e si ha subito la percezione della straordinarietà di tutto ciò che Diego Maradona rappresentava.
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Il Papa e Fidel Castro uniti nel suo nome: Cosa hanno in comune Mourinho e Guardiola?
La risposta è Diego Armando Maradona. Due tecnici agli antipodi, per credo tattico, carattere, atteggiamento, scontratisi tante di quelle volte, su cosa li trovi perfettamente d’accordo? Quando li trovi perfettamente d’accordo? Quando c’è da ricordare l’uomo Diego, e poi il campione. Star del cinema, rockstar, in posa con lui, negli anni, insieme a lui sempre, con l’intento forse di strappare un po’di magia a quell’uomo, un po’ sana, lucida, estrosa, follia.
Certo ci sono i detrattori, ma analizziamoli bene, chi sono? Sono quelli che non saprebbero la bellezza nemmeno di un sorriso, di uno sguardo, nemmeno il brivido di una nascita, di un tramonto, di un abbraccio. Figuriamoci comprendere la grandiosità di un uomo, prima ancora di un campione, come Diego Armando Maradona.
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