Ennesima tragedia, in casa, quando non pensi che stia tutto per finire da un momento all’altro, e invece. L’assurdo.
Una serata come tutte le altre, all’ora di cena. Tutti pronto per pensare insomma ad altro. Ma Andrea non sta bene, ha dolori, non si sente come sempre. Vive con i suoi genitori, con sua sorella, a Venezia, Rio San Martino, ha da poco compiuto 21 anni ,una vita davanti, ma quella sera qualcosa non va. Andrea sta male, non sta bene. La situazione precipita, e sua sorella, prova a fargli il massaggio cardiaco, ma la situazione non cambia, ogni soccorso è vano, Andrea muore, per arresto cardiaco, cosi, all’improvviso.
Andrea, nel fiore degli anni, lascia nello sconforto la sua famiglia. Giovane, pieno di progetti, in un’età in cui, non si può morire, ma soltanto vivere. Vivere, vivere, e poi ancora vivere. Senza alcun pensiero negativo, senza alcuna idea che possa farti pensare ad altro. Invece Andrea è andato via, per sempre, e di lui resterà soltanto il ricordo, il pensiero costante di chi lo ha amato e di chi non si rassegna ne oggi ne mai, alla sua perdita, troppo dolorosa e troppo insensata.
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Si sente male in casa, Andrea, 21 anni muore, come Beatrice qualche giorno prima
Qualche giorno fa, Beatrice, nella sua camera, a Roma, moriva all’improvviso, 19 anni , studentessa modello, innamorata della vita e delle sue bellezze. Chiude gli occhi, per non riaprirli più, cosi, all’improvviso. Lei figlia unica, lasciando ai genitori un dolore inimmaginabile, senza alcun senso, senza alcuna ragione, uno strazio infinito, con il quale convivere ogni giorno, ogni momento, ogni volta che i pensieri andranno a lei.
Storie alle quali non ci abituerà mai, e che non possono essere raccontate senza provare rabbia, per l’assurdo che spesso regola le nostre vite, e le condiziona, senza alcuno scampo.
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