Violentata da un ragazzo di 21 anni appena conosciuti in chat e invitato a casa sua. Il pericolo delle rete.
Il pericolo della rete, la fiducia regalata troppo in fretta, l’ingenuità, la cattiveria, le incomprensioni. Ci può stare tutto quando si racconta della drammatica storia di uno stupro tra adolescenti. E si rischia di oltrepassare il sottile confine del rispetto. Per entrambi: vittima e carnefice. Perché sa da una parte è da condannare severamente chiunque abusi di una donna, in certi casi la violenza potrebbe essere anche causata da parole non dette o sguardi sbagliati. Nulla giustifica il presunto stupratore, ma i genitori dovrebbero insegnare una vecchia novella ai figli: non accettare caramelle da uno sconosciuto.
In questo caso, lo sconosciuto è un ragazzo di 21 anni conosciuto in chat. Dalle chiacchiere visrtuali all’incontro di persona, il passo è breve. Nulla di strano, ma un appuntamento al buio con chi si nasconde in rete da un nick il più delle volte inventato, è un rischio incalcolabile.
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Appena conosciuto in chat lo invita a casa: stuprata da 21enne, cosa possono fare i genitori?
La vicenda risale addirittura all’estate scorsa ma le indagini delle forze dell’ordine sono state lunghe e meticolose. Del presunto stupro si è occupata la sezione “Reati contro la persona, in danno dei minori e reati sessuali”. Sono risaliti al 21enne grazie alla descrizione della vittima, e lo hanno trovato nonostante fossero al corrente soltanto del nome di battesimo e il nick del ragazzo.
E’ successo in un paese della provincia di Bergamo. La vittima, aproffittando dell’assenza dei genitori, aveva invitato in casa quel ragazzo conosciuto fino a quel momento solo attraverso una chat. Poi la violenza. L’indagine della Squadra Mobile è scattata dopo il ricovero ospedaliero della ragazza. La vittima ha quindi riconosciuto il giovane che è stato posto agli arresti domiciliari. Cosa possono fare i genitori per salvare i propri figli dagli adescatori di professione?
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