Migliaia di persone a Napoli, hanno sfidato la zona rossa pur di rendere a modo loro omaggio al campione scomparso.
La città partenopea, si è mobilitata per rendere omaggio al campione scomparso. Cortei, assembramenti all’esterno dello stadio in occasione della gara del Napoli valevole per i giorni di Europa League. E poi, tanta, tanta gente sparsa per tutta la città, di fatto, un po’ovunque. Ogni quartiere, ogni vicolo, ha organizzato una propria celebrazione. Ovviamente in ognuno di questi momenti, è stato violato sia il coprifuoco, almeno nella maggior parte di questi. Inoltre, praticamente in tutti è stata violata la misura che impedirebbe l’uscita di casa senza valida motivazione.
Ma è proprio qui, che come spesso è capitato negli anni, il popolo napoletano ha trovato il giusto rimedio alla condizione di difetto, che certo rimane, perchè nulla giustificherebbe determinati atteggiamenti e determinati assembramenti, stando agli ultimi dpcm del Governo. Ma la sorpresa, è dietro l’angolo, e su una delle tante autocertificazioni visionate, o al massimo venute alla luce attraverso i social è spuntata come motivazione alla, se no, ingiustificata uscita: “Per rendere omaggio al Dio del calcio”.
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Violato coprifuoco, reale necessità autocertificata: Maradona prima di ogni cosa
Potrebbe essere comprensibile, non condivisibile, lo slancio del primo momento, la necessità di qualcuno di scendere in strada, manifestare a modo suo la vicinanza al campione argentino, potrebbe. Però nella giornata di ieri, in occasione della partita del Napoli al San Paolo, o in Piazza del Plebiscito, o in qualsiasi altro luogo della città dove la gente è scesa per rendere omaggio a Diego Maradona, si è probabilmente esagerato, anzi, sicuramente.
I simboli di quella città che ha amato Diego, utilizzati per l’ultimo saluto, e tanta, tanta gente presente per contemplarlo. Purtroppo il momento non è dei migliori, anche davanti a simili perdite, e qualcosa, forse, anzi, sicuramente, non è andata cosi, come sarebbe dovuta andare.
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