Potrebbe essere necessaria la cosiddetta ‘Patente del vaccino’ per spostarsi in futuro? Cosa dovremmo sapere.
Potrebbe esserci una Patente del vaccino, tra le richieste del piano vaccino che il Ministro, Roberto Speranza presenterà in Parlamento il prossimo mercoledì 2 dicembre.
Senza, non potremo viaggiare, nessuno spostamento, nemmeno all’interno delle Regioni italiane stesse. Non è un po’ troppo?
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Per viaggiare saremo obbligati a vaccinarci
Il paradosso è che Massimo Galli lancia un monito, spiegando che non è escluso che il vaccino possa procurare qualche danno, ma nello stesso momento gli italiani, sembrano quasi obbligati ad accedere al vaccino anti-Covid. Sarebbe una limitazione alla libertà abbastanza grave, se così fosse. Tutto ciò porterebbe ad un vero e proprio tracciamento delle persone vaccinate, tutti coloro che accederanno al vaccino, rientreranno nello speciale registro che servirebbe anche alla Agenzia del Farmaco, di controllare eventuali danni collaterali.
Ma dov’è la possibilità di scelta? In pratica, qualche settimana dopo il vaccino, il soggetto potrà, in caso di necessità di spostamento all’interno o all’esterno del Paese, la propria patente. Poi, ci sarebbe un primo controllo, e se il soggetto non avesse sviluppato i giusti anticorpi, sarebbe necessario un secondo vaccino o una medicina diversa.
Cosa ha pensato il Governo per gli italiani? Di raggiungere la maggior parte delle persone in minor tempo possibile, da gennaio 2021. Il primo vaccino che verrà utilizzato è quello della Pfizer. Il Piano, è quello di vaccinare in prima battuta, tutti gli operatori del sistema sanitario ed i funzionari delle residenze per anziani. Poi, dagli over 80 agli over 75 e via via a scendere. Per i più giovani, verranno raggiunti prima quelli con debolezze maggiori ed infine, quelli meno fragili.
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