Morte Maradona, la doppia faccia di Salvini: ieri nemico, oggi eroe

Le giravolte di Matteo Salvini non passano inosservate al web. Ennesima gaf del leader della Lega. Cosa dirà ora?

Maradona Salvini

Matteo Salvini ne combina un’altra delle sue. Di cosa si parla? Delle giravolte continue alle quali il leader della Lega da anni ormai ci ha abituati. Dichiarazioni valide due anni prima smentite poi, riflessioni valide l’anno scorso, rivoluzionate oggi, e giudizi, su cose o persone, forti, molto forti che variano a seconda della convenienza, ovviamente elettorale. Ad esempio i napoletani colerosi, che poi diventano quasi potenziali voti e quindi cambiano status, ma questo, è soltanto uno degli esempi possibili.

Stavolta forse, Matteo ha esagerato, e comunque, i napoletani c’entrano anche qui, ma non è il caso di cadere in stupidi campanilismi, la questione è un’altra. Il web, si sa, non perdona, scova tutto quello che hai scritto, pensato, accennato in passato, e te lo sbatte in faccia, con la stessa violenza con la quale il mittente prova a sbatterlo in faccia alla vittima di turno, diciamo cosi. Insomma, un commento, poco piacevole su Diego Armando Maradona di qualche anno fa, si trasforma in mansueto e commosso ricordo, oggi.

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Morte Maradona, la doppia faccia di Salvini: Ieri nemico, oggi ero

L’immagine dice un po’ tutto no? Non c’è bisogno di scendere in commenti inopportuni e magari anche un po’ inutili. Evidentemente in quel caso li, pur di attaccare Fazio, si arriva ad attaccare Maradona per issare magari il “popolo”, contro l’usurpatore del canone Rai, contro colui che prende i soldi agli italiani, che con il sudore della fronte pagano ogni anno l’odiato tassa per la tv. In linea di massima, la logica dovrebbe essere questa.

Insomma, un politico, leader di un partito che raccoglie milioni di consensi, che no ha un briciolo di idea da proporre ai suo potenziali elettori. Soltanto spunti, per alzare la tensione, e stabilire colui che sarà il nemico di turno. E le idee? Ed il progetto politico? Quello viene dopo, al massimo, per ora concentriamoci sul comune nemico da aggredire a suon di insulti e minacce. Diego nemico, ieri, eroe, oggi. Se questa è politica.

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